ZAGABRIA I rapporti bilaterali fra Italia e Croazia sono solidi, positivi, improntati ad un futuro che deve essere costruttivo. La valutazione reca la firma di Umberto Ranieri, a capo di una delegazione della Commissione Esteri della Camera in visita a Zagabria, e del premier croato Ivo Sanader, incontratisi ieri nella capitale.
I due hanno fatto il punto delle relazioni italo–croate. Nei colloqui, presenti l’ ambasciatore italiano a Zagabria, Alessandro Grafini e Hidajet Biscevic, viceministro degli Esteri croato, è stato rimarcato che Roma sostiene con forza quanto la Croazia compie nel suo percorso verso l’ adesione ad Unione Europea e Nato.
«L’Italia vi è amica – ha detto Ranieri a Sanader – e noi tendiamo ad agevolare e rafforzare le relazioni bilaterali». Non mancano però i problemi e nel contesto è stata citata la questione dei beni abbandonati e la problematica generale degli esuli. In questo ambito, gli interlocutori croati hanno ribadito l’intenzione di versare alla parte italiana i 35 milioni di dollari di debito derivante dagli Accordi di Osimo.
Tra le varie questioni affrontate, quella della salvaguardia del patrimonio ittico dell’Adriatico. È stata intavolata un’iniziativa congiunta, che coinvolgerà dapprima gli esperti di Italia, Croazia, Slovenia e Commissione europea. Un programma di preservazione ambientale e dello stock ittico che, in particolare, riguarderà la Fossa di Pomo, ossia le acque e i fondali antistanti la piccola isola situata nel bel mezzo dell’ Adriatico, tra Pescara e Spalato.
Sanader e Ranieri non hanno in pratica toccato invece la questione della tutela della Comunità nazionale italiana in Croazia. Stando a fonti diplomatiche italiane, un tanto è dovuto al fatto che i connazionali godono grazie al governo Sanader di un livello di tutela elevato, che contempla ampie garanzie grazie all’ intesa sottoscritta nel 2003 fra il premier e il deputato al seggio specifico italiano al Sabor (il Parlamento croato), il polese Furio Radin.
Prima di partire per Roma, Ranieri e colleghi sono stati ricevuti dal ministro degli Esteri e delle Integrazioni europee, la fiumana Kolinda Grabar Kitarovic. Nell’ incontro si è parlato soprattutto della recente apertura del mercato immobiliare croato ai cittadini italiani, basatasi sul principio di reciprocità che vede anche i croati poter acquistare case e terreni nel Bel Paese.
È stato constatato che le cose in queste settore vanno avanti e che comunque la situazione viene attentamente monitorata per evitare grossi intoppi.
La visita di Ranieri è servita anche a chiudere definitivamente le polemiche esplose tra i due Paesi dopo le dichiarazioni del presidente croato Stipe Mesic sulle parole spese dal Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano in occasione del Giorno del Ricordo del febbraio scorso. Ranieri e Mesic hanno chiuso ogni polemica ed entrambi hanno concordato che, prima di qualsiasi presa di posizione ufficiale, in futuro, sarà opportuna una consultazione tra le parti improntata ai più ampi valori a cui si ispira l’Unione europea cui la Croazia aspria a far parte prima possibile.
Ricordiamo che domenica sera, ad una cena di lavoro a Zagabria, i presidenti di Assemblea e Giunta esecutiva dell’ Unione Italiana, Furio Radin e Maurizio Tremul, avevano fatto nuovamente presente a Ranieri la necessità che Roma vari una legge d’ interesse permanente dell’ Italia verso la sua unica comunità nazionale autoctona all’ estero.
I due leader Ui hanno pure chiesto un’audizione alla Commissione Esteri della Camera incentrata su questo tema d’ importanza fondamentale per le sorti degli italiani che vivono in Istria, Quarnero, Dalmazia e Slavonia.
Andrea Marsanich