È definito il programma dell’imminente 59.mo Raduno nazionale degli Esuli italiani dalla Dalmazia, previsto a Senigallia nei giorni 29-30 settembre 2012, nel corso del quale avrà luogo anche il 18.mo «Incontro con la cultura dalmata», l’evento che presenterà le nuove produzioni storiografiche sulla Dalmazia.
Ecco quindi che il Raduno si aprirà sabato 29 settembre alle ore 10.00 presso l’Auditorium Chiesa dei Cancelli (Via Arsilli) proprio con il 18.mo «Incontro con la cultura dalmata». Gli Autori presenteranno le loro opere d’argomento dalmata edite nell’ultimo anno. Conduce Chiara Motka.
Dalle 15,30 alle 18,30, sempre nell’Auditorium Chiesa dei Cancelli Consiglio Comunale dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio. Relazione del Sindaco e degli Assessori, interventi dei Consiglieri
Dalle 21,30 alle 23.30 nelle accoglienti sale del SenbHotel (Viale Bonopera, 32) si svolgerà El balo de le ciacole, musica dal vivo.
Domenica 30 settembre, alle ore 9.30 nella Chiesa di San Martino (Via Fratelli Bandiera), S. Messa in memoria degli esuli defunti.
Alle 10.45 una Fanfara dei bersaglieri in congedo suonerà in Piazza A. Saffi.
Alle 11.15 e sino alle 13.00, presso il Teatro La Fenice (Via Fratelli Bandiera) Assemblea dei Dalmati e cerimonia di consegna del 15.mo Premio “N. Tommaseo” allo storico veneziano Alvise Zorzi.
Dal profilo diffuso dai Dalmati Italiani nel mondo si legge che Zorzi è nato a Venezia nel 1922. Storico, scrittore, giornalista, ha respirato in casa la passione per gli studi veneziani, che il padre Elio e il nonno Alvise Piero avevano coltivato. Dal 1953 al 1961 ha diretto i programmi culturali della Televisione italiana. È stato poi coordinatore dei rapporti internazionali nel campo televisivo, direttore del Prix Italia e vicepresidente dell’Unione Europea di Radiodiffusione (UER).
È stato membro del Comitato Consultivo per Venezia dell’UNESCO, dal 1986 al 2010 presidente dell’Associazione dei Comitati Privati internazionali per la Salvaguardia di Venezia. È presidente del Comitato per la pubblicazione delle fonti della storia di Venezia. Tali compiti non gli hanno impedito di svolgere non solo una vivace attività giornalistica, ma soprattutto un’intensa attività di studioso e di scrittore, avente per oggetto principale Venezia, la sua storia, la sua civiltà, i suoi uomini di stato, mercanti, grandi artisti.
Tra i molti libri da lui pubblicati, si ricordano i due volumi di Venezia scomparsa (Milano 1972), che rimane l’unico studio completo e documentato – tuttora insuperato – sulle vicende del patrimonio storico-artistico veneziano dopo il 1797; La Repubblica del leone, un’ampia storia della Repubblica Veneta sin dalle origini remote; Vita di Marco Polo veneziano, una biografia esauriente del grande viaggiatore; Venezia austriaca. 1798-1866, storia politica e sociale della città sotto la dominazione dell’Impero d’Austria; Il Doge, su Andrea Gritti e il suo tempo, lo splendido Cinquecento già descritto nel suo Venezia nell’età di Tiziano.
Alvise Zorzi riesce ad essere scrittore avvincente senza mai rinunciare ad uno studio attento, preciso, fondato non solo sulla sua impareggiabile conoscenza di Venezia e della sua storia ma anche sull’analisi completa della bibliografia e su ricerche inedite d’archivio. La sua opera è continuata in anni recenti e continua tuttora. Molti suoi libri sono tradotti in varie lingue. Di Venezia è il maggior storico vivente.
(fonte Dalmati Italiani nel Mondo, 11 settembre 2012)