Il raduno 2021 dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio si è da poco concluso ed ha lasciato agli annali importanti iniziative di carattere culturale ed ha rinsaldato i già ottimi rapporti tra i fiumani in esilio (ed i loro discendenti) e la comunità italiana autoctona, andando ad implementare un percorso iniziato nel 1991 subito dopo l’inizio della fine della Jugoslavia comunista.
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Già prima dell’inizio ufficiale del raduno, le due anime della fiumanità italofona hanno organizzato un convegno di studi dedicato allo scrittore fiumano esule Enrico Morovich che ha attirato l’attenzione anche della componente croata del capoluogo del Carnaro:
«Il convegno su Enrico Morovich a Fiume, con studiosi italiani e croati, nella Sala consiliare del Comune di Fiume-Rijeka – spiega Marino Micich, Direttore del Museo Archivio Storico di Fiume con sede a Roma – è stata una risposta culturale degli italiani di Fiume (esuli e rimasti) di valore europeo. In un articolo a firma D. Cupac del giornale croato di Fiume Novi List si scrivono varie cose riguardo il convegno del 30 ottobre su Morovich. Si è trattato di un’iniziativa organizzata da Afim – Lcfe di Padova, Società di studi fiumani di Roma e Comunità degli italiani di Fiume nella Sala del Consiglio comunale. La vice sindaca di Fiume Sandra Krpan ha riconosciuto che “si parla di un nostro concittadino che finora non ha ricevuto i dovuti riconoscimenti”, mentre Maurizio Tremul (Unione Italiana) haisottolineato come Fiume rappresenti un ponte culturale tra italiani rimasti e quelli andati via. Melita Sciucca (Comunità Italiana di Fiume) ha detto che il rientro di Morovich in città avviene in grande stile; Franco Papetti, Presidente Afim, ha sottolineato la volontà di promuovere la lingua e cultura Italiana a Fiume facendo sempre più sistema con la stessa città di origine».
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La stampa croata si è poi soffermata su una dichiarazione del Presidente della Società di Studi Fiumani Giovanni Stelli, il quale ha detto: «Noi esuli siamo venuti qui a Fiume per raccontare la storia degli esuli italiani. Siamo venuti per far rispettare i valori delle culture individuali nell’ambito europeo delle diversità. Il pluralismo è la caratteristica principale in Europa. La nostra intenzione è di sanare, con la collaborazione culturale, una frattura che è sorta con l’abbandono di Fiume da parte degli italiani. Desideriamo sviluppare il dialogo, rispettare i valori e le differenze tra le culture. Noi possiamo essere italiani, croati, fiumani, ma siamo innanzitutto persone».
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Martedì 2 novembre, in occasione della ricorrenza dei defunti, è stata celebrata una Messa a cura della Comunità degli italiani di Fiume, della Società di studi Fiumani di Roma e dell’Ass.ne fiumani italiani nel mondo- Lcfe in suffragio dei soldati italiani e dei legionari dannunziani ivi sepolti. Collaborazione preziosissima da parte del Consolato generale d’Italia a Fiume.
Ancora il 2 novembre, si è svolto il ricevimento dal nuovo sindaco di Fiume Marko FIlipović delle delegazioni dell’Associazione Fiumani Italiani nel mondo- Lcfe, della Società di studi fiumani della Comunità italiana di Fiume: da parte delle associazioni fiumane è stato richiesto di continuare ad apporre le targhe bilingui nel centro storico di Fiume e in altri quartieri limitrofi al centro.
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Successivamente presso il Dipartimento di italianistica dell’Università di Fiume sono state presentate le opere editoriali della Società di studi fiumani e le attività dell’Archivio Museo storico di Fiume alla presenza di 50 studenti: «Si è trattato di un’ altro esempio – evidenzia ancora Marino Micich – che testimonia la stima e considerazione che la Società di studi fiumani con le sue opere e ricerche gode oggi a Fiume».
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