Il viaggio/evento Ritorno alla Terra dei Padri è finalmente arrivato alla fase più significativa del suo itinerario, avviatosi più di un mese fa ad Alghero in Sardegna ed approdato a inizio settembre nel mare Adriatico, dal quale tutto è iniziato. Dal Veneto e da Ferrara sono giunti negli anni Trenta i coloni che bonificarono il territorio su cui sorse la città di fondazione battezzata Fertilia, dall’Istria provenivano le famiglie che a bordo di una flottiglia di pescherecci salparono da Chioggia per raggiungere via mare e contribuire a popolare Fertilia appunto.
L’imbarcazione Klizia ha sostanzialmente percorso a ritroso quel percorso ed è adesso giunta a Trieste, la capitale morale dell’Esodo giuliano-dalmata, dopo aver effettuato significative soste a Ferrara, Chioggia e Venezia. Prossime tappe: Istria. A partire da Muggia, unico Comune istriano rimasto entro i confini italiani dopo il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947 e benchè mutilato di alcune località con il Memorandum di Londra del 1954, per proseguire a Pirano (oggi in Slovenia) ed arrivare fino a Rovigno e Pola, nell’Istria che adesso fa parte della Croazia. Un percorso transfrontaliero che sarà molto emozionante soprattutto per uno dei membri dell’equipaggio di Klizia: Giulio Marongiu, il quale ha compiuto 85 anni durante la navigazione, è nato a Pola ma non vi era più tornato da quando la abbandonò con la famiglia all’età di 8 anni durante l’Esodo che avrebbe svuotato la città dell’arena. E tra pochi giorni tornerà finalmente a Pola assieme al figlio ed al nipote, simboleggiando così il valore identitario di questo percorso e la comunicazione alle nuove generazioni dell’attaccamento alle proprie radici.
Uno stand informativo del Ritorno alla Terra dei Padri, la cui avventura sarà poi raccontata da un documentario realizzato dalla Rai, sarà poi presente a Gusti di Frontiera a Gorizia ed alla Barcolana a Trieste, due eventi di grande richiamo che daranno ulteriore visibilità ad un’iniziativa che ha raccolto sempre più interessati. Ma non basta:
«Da oggi sugli aeroplani della compagnia AEROITALIA che è uno dei nostri sponsor – spiega Mauro Manca, il portavoce di quest’impresa – sulle tratte Roma-Alghero, Alghero-Verona, Roma-Palermo, Roma-Catania, Olbia-Roma, Olbia-Milano e Bergamo-Roma ed ancora altre rotte saranno presenti, nelle tasche dietro i sedili, le brochure del progetto RITORNO ALLA TERRA DEI PADRI. Vogliamo far volare la nostra storia. Stiamo lavorando sodo ed abbiamo anche predisposto la visita virtuale del Museo che speriamo ci aiuti a trovare quel minimo di solidarietà che ci aiuti a sostenere la gestione del nostro museo».
Il Ritorno alla Terra dei Padri è, infatti, frutto della collaborazione tra l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e l’Ecomuseo Egea di Fertilia, che adesso può essere visitato anche in maniera virtuale:
«Abbiamo intrapreso questo viaggio nella nostra storia alla ricerca delle nostre radici e della nostra identità – prosegue Manca – Lo abbiamo fatto con tanto entusiasmo sapendo che questo non è il nostro viaggio, ma il viaggio di tutti voi che ci seguite. RITORNO ALLA TERRA DEI PADRI è il viaggio di tutti coloro che hanno lasciato, per varie circostanze, la terra in cui sono nati, spesso senza rivederla più. È il viaggio di chi ha bisogno di riscoprire i valori e i sacrifici dei genitori, per ritrovare le emozioni dell’infanzia vissuta in loro compagnia. Ma è anche il viaggio di chi semplicemente vuole Tenere Accesa una Luce sulla Memoria, per garantire che le nuove generazioni, di oggi e di domani, possano conoscere, per scegliere consapevolmente il loro presente e determinare il loro futuro. Ecco perché vi chiediamo un sostegno e di donare un contributo all’Associazione Egea. Per ringraziarvi per il sostegno vi invitiamo a fruire della visita Virtuale all’Ecomuseo Egea, completa di audioguida interattiva».
La visita può essere effettuata a partire da questo link:
https://ecomuseoegea.org/sostieni-il-progetto-ritorno-alla-terra-dei-padri/ [LS]