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Il Trattato di Rapallo compie 90 anni (Secolo XIX 12 nov)

SILVIA PEDEMONTE

RAPALLO. 12 novembre 1920: 90 anni fa, a Rapallo veniva siglato il Trattato italo-jugoslavo. Sono gli anni in cui Rapallo è al centro del mondo: è del 6 e 7 novembre 1917 il Convegno interalleato di Rapallo; è del 16 aprile 1922, invece, il Trattato russo-tedesco.

Siglato a Villa Spinola, a San Mi­chele di Pagana, con l'accordo l'Ita­lia e il Regno dei serbi, croati e slo­veni «desiderano stabilire tra loro un regime di sincera amicizia e cor­diali rapporti, per il bene comune dei due popoli. Il Regno d'Italia ri­conoscendo nella costituzione del­lo Stato vicino il raggiungimento di uno dei più alti fini della guerra da esso sostenuta stabilisce…» E l'ini­zio del testo del trattato, composto in tutto da nove articoli.

L'accordo prevede per Fiume lo status di città autonoma, mentre vengono assegnate all'Italia Zara e le isole di Cherso, Lussino, Lagosta e Pelagosa; le altre isole e la Dalma­zia restano al nuovo Regno di Jugo­slavia. Un patto che sancisce la con­clusione del processo risorgimen­tale di unificazione italiana. Per l'Italia arrivano a Rapallo il mini­stro degli Esteri, Carlo Sforza, e quello della Guerra, Ivanoe Bono-mi, il senatore Salata, il capo di Stato maggiore della Marina, l'ammi­raglio Acton e il generale Badoglio. Il presidente del Consiglio, Giovan­ni Giolitti, arriverà a Rapallo pochi giorni dopo, per la firma del tratta­to. La delegazione jugoslava è inve­ce guidata dal Presidente del Consi­glio Vesnic, accompagnato dal mi­nistro degli Esteri, Trumbic, e da quello alle Finanze, Stojanovic. Molte delle curiosità di quei giorni sono raccontate ne "Il Convegno e i Trattati di Rapallo", libro storico curato da Pier Luigi Benfatti ed Emilio Carta.

La delegazione italiana viene ospitata al New Casino Hotel, l'at­tuale Excelsior Palace Hotel; quella jugoslava, all'hotel Imperiale di Santa Margherita. «A Villa Spinola (poi Villa Pesenti) i lavori per defi­nire le questioni Fiume e Dalmazia iniziano l'8 novembre e proseguo­no senza sosta intervallati da una breve visita di saluto alla delegazio­ne italiana del sindaco di Rapallo, Lorenzo Ricci, accompagnato dai colleghi di giunta e dal consigliere provinciale Bontà – viene ricostrui­to, nel libro di Benatti e Carta – La villa, in cotto, di stile inglese, era stata costruita all'inizio del Nove­cento dal marchese Ugo Spinola ed ospitò più volte membri di Casa Sa­voia».

Il trattato viene siglato il 12 novembre 1920 alle 23.45: la ratifica jugoslava porta la data del 22 no­vembre, quella italiana del 2 febbra­io 1921. Il 10 aprile 1922, in occasio­ne della Conferenza di Genova, i ministri italiani Facta e Schanzer si incontrano a Rapallo con gli jugo­slavi Vasic e Nincic per risolvere al­cune questioni relative all'applica­zione del trattato.

Curiosità: accesa più che mai la rivalità fra Rapallo e Santa Marghe­rita. « Alcuni giornali dell'epoca in­dividuarono la sede dello storico in­contro a Santa Margherita con la protesta delle autorità politiche ra-pallesi delle quali si fece portavoce anche un periodico locale, "Il Ma­re". Il conte Sforza, il 13 novembre, al momento di lasciare la cittadina rivierasca, rassicurò il sindaco Ricci confermandogli che l'accordo avrebbe preso il nome di "Trattato di Rapallo", un'affermazione poi supportata dall'invio di una copia dello storico documento con lettera autografata datata 17 novembre 1920. Non fu il solo segno di apprez­zamento: il presidente del Consi­glio jugoslavo Vesnic inviò, infatti, una lettera di ringraziamento al sindaco per l'accoglienza ricevuta assieme ad un'offerta di 2.500 lire da destinare in beneficenza».

(courtesy MLH)

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