Già prima dell’apertura ufficiale della visita al Treno del Ricordo, alle ore 9, sabato 24 febbraio era lunga la fila per visitare il treno d’epoca che ospitava la mostra dell’esodo giuliano-dalmata alla Stazione Ostiense di Roma: comuni cittadini, scolaresche, curiosi appena scesi da qualche treno si affollavano all’ingresso del Binario 1.
Alle ore 11 è iniziata la cerimonia ufficiale, alla presenza di numerosi esuli e dei loro familiari e amici. Il vice presidente del Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Giorgio Marsan, visti altri concomitanti impegni della presidente, ha guidato il gruppo e ha portato lo storico labaro del Comitato, con tutte le scritte ricamate in rilievo. Gli altri componenti della delegazione erano esuli come la maestra albonese Giovanna Martinuzzi, la goriziana Annamaria Grandi, i rovignesi Angelo Caggiano, Benedetta Rismondo e Dionisia Pellizzer, e poi Giuliana Budicin, Adriana Martinoli, Serena Ziliotto, Gabriella Baptist, Heidi Stortiglione, Fernando Bartolomucci, Barbara e Angelo Vinciguerra. Alcuni hanno rilasciato interviste ai vari giornalisti delle maggiori testate ivi convenuti, come Dionisia Pellizzer, Adriana Martinoli, Giovanna Martinuzzi, la nostra decana con i suoi 93 anni e Giorgio Marsan, che ha concisamente e correttamente spiegato le motivazioni e le modalità in cui si è svolto l’esodo giuliano-dalmata.
Vari gli interventi delle numerose autorità presenti, quali il vicesindaco di Roma, Silvia Scozzese, il presidente della Croce Rossa Rosario Valastro, l’on. Leonardo Mollicone, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e il ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini, che ha voluto accanto a sé le bandiere delle province perdute e l’anziana maestra Martinuzzi. Tutti hanno posto l’accento sul lungo, colpevole silenzio che ha coperto di una spessa coltre le vicende dell’Adriatico Orientale ed hanno rimarcato l’importanza simbolica del Treno del Ricordo che si ricollega alle migliaia di esuli giuliani che proprio su vecchi treni merci hanno percorso tutta l’Italia provenendo dalle terre perdute e con destinazione i campi profughi sparsi su tutto il territorio nazionale.
Dopo aver intonato tutti insieme l’inno nazionale eseguito dalla banda dei Carabinieri, è cominciata la visita ai vagoni coi sedili di legno che ospitano la bellissima mostra multimediale con video d’epoca particolarmente significativi, le masserizie originali abbandonate nell’ormai famoso Magazzino 18 di Trieste e persino gli odori dei tradizionali dolci istriani. Il tour è stato guidato dall’autore e regista Leonardo Petrillo, molto colpito dai complimenti di quelli esuli che su treni simili avevano realmente attraversato la Penisola. L’emozione di tutti i presenti si poteva palpare e molti di coloro che hanno vissuto in prima persona i tragici avvenimenti, la penosa vita nei campi profughi e il finale approdo, hanno avuto il sollievo di sentirsi affratellati con tutti gli altri convenuti.
Il pomeriggio la troupe di Rai Storia ha intervistato Eufemia Sponza e Elio Menegotti, esuli da Rovigno e da Fiume, e autentiche colonne del nostro Comitato.