Secondo giorno di testimonianze dirette nel “viaggio del Ricordo” degli studenti delle scuole romane, nei luoghi dell’esodo giuliano dalmata e delle foibe. A raccontare ai ragazzi la propria storia di esule e la propria propria odissea è Eugenia Sponza, costretta nel 1951 ad abbandonare la sua casa a Rovigno, nella Istria croata. A 16 anni, insieme alla sua famiglia, Eugenia migrò prima verso Udine, poi nella provincia di Arezzo e, infine, a Roma dove per circa due anni visse in un centro per accoglienza dei profughi, a Centocelle. Qui conobbe il suo attuale marito, Elio Menegotti, ench’egli esule ma di Fiume. La signora Sponza, con l’assessore capitolino alla Scuola, Paolo Masini e con i ragazzi dei 21 istituti superiori romani, ha quindi fatto visita alla sua ex scuola di Rovigno – oggi liceo italiano – e al centro Multimediale della piccola cittadina balneare. All’incontro a cui hanno preso parte tra gli altri, anche, la vicepresidente della Regione istriana, Viviana Benussi e Marino Budrich, vicesindaco di Rovigno, di origini italiane, a testimonianza del radicamento della comunità italiana di cui Budrich è anche presidente.
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