A margine del 65.esimo incontro culturale degli esuli abbiamo parlato con Graziella Cazzaniga Palermo, presidente dell’Associazione Italiani di Pola e Istria-Libero Comune di Pola in esilio
L’augurio dato agli amici dell’Associazione Italiani di Pola e Istria-Libero Comune di Pola in esilio era quello di trascorrere il 65.esimo Incontro culturale degli esuli da Pola, tutti in serenità e letizia, in una cornice di confortevole riservatezza, particolarmente idonea per dare libero sfogo a memorie lontane e sentimenti nuovi nello spirito della ricomposizione di un’italianità in effetti inseparabile, perennemente alla ricerca dei propri luoghi d’origine di cui rimane sempre vivido il ricordo. E così è stato veramente. Ad attestare l’esperienza avuta nei giorni scorsi, spinta da un’inesauribile volontà collettiva di ritrovarsi tutti assieme, uniti nei ricordi belli come l’amata città e grevi quanto un macigno dopo averla perduta, è la stessa presidente dell’Associazione Graziella Cazzaniga Palermo, che ieri abbiamo incontrato assieme al consorte Salvatore Palermo, all’Estivo della Comunità degli Italiani di Pola. La medesima riveste per la prima volta l’incarico di leader dell’associazione, un onere e onore che sicuramente giungono quale eredità spontaneamente meritata dopo le redini lasciate da Tito Sidari, giacché Graziella Cazzaniga Palermo è l’anima organizzatrice degli incontri dei soci dal 2003 a questa parte.
Far sentire i soci a proprio agio
Ora, passando dall’ombra alla luce del sole con titolo e responsabilità acquisiti ci racconta dell’ulteriore impegno messo in campo perché, giustamente “i soci si aspettavano ormai un certo target, confort e una buona organizzazione – così Graziella Cazzaniga Palermo -; mi è piaciuto coccolarli farli sentire a loro agio. Ne è scaturito un incontro memorabile. È ormai l’11.esimo anno per degli incontri che si svolgono continuativamente a Pola. Non so quanto ancora riusciremo a mantenere questo ritmo, perché i nostri soci stanno ormai diventando troppo anziani nonostante la grande voglia di partecipazione e purtroppo, non ho la certezza che nell’anno venturo si potrà tornare a Pola o se l’incontro lo si farà nel nord Italia, un po’ più vicino alle città di residenza. Questa volta sono stati tutti felicissimi della bellissima sistemazione, come ambiente, mare e albergo e strutture d’accoglienza medolinesi. Però, nello stesso tempo, c’è stata un po’ di delusione dovuta al fatto che sono 11 anni che veniamo regolarmente a Pola e in tutto questo periodo non c’è stata una volta che il padrone di casa, il sindaco della Città di Pola, ci abbia dato un benvenuto, anche perché questa gente si sente comunque cittadina di Pola, perché qua sono nati, qua hanno le radici, il cuore e la voglia di respirare l’aria di casa, senza altro pretendere”.
I progetti futuri
La presidente dell’Associazione ha tenuto molto a sottolineare che l’incontro di quest’anno è stato prezioso per consolidare un piccolo progetto che i tre liberi Comuni di Pola, Fiume e Zara stanno mettendo in atto. “Siccome c’è l’assottigliamento dei soci per cause naturali – dice la nostra interocutrice – si prospetta una riunione dei tre Comuni. È una proposta che è intercorsa proprio tra i tre, perché, vogliamo radunare i soci in un unico incontro annuale da farsi una volta a Pola poi a Fiume e Zara o viceversa, al fine di mettere insieme qualche giorno in più o una settimana di relax e piacere in comune”
Momenti ufficiali e conviviali
Nel parlare di quelli che sono stati i momenti più salienti ed emotivi del soggiorno istro-quarnerino, Graziella Cazzaniga Palermo mette in particolare evidenza il primo incontro in assoluto avuto tra soci fiumani e polesani alla presenza del Console generale d’Italia a Fiume Davide Bradanini. All’ufficialità si sono alternati momenti davvero lieti, come la serata conviviale all’albergo medolinese con la partecipazione dei coristi della SAC Lino Mariani, quando tra ciacole e brindisi è venuta a galla tutta l’istrianità e l’italianità per tre ore di divertimento e canto, con ospiti che ignari, hanno ammirato e fotografato l’allegria contagiosa del polesan patoco.
Di tutto di più, con tanto morbin, l’Associazione ha messo… in campo la partita di calcio a Medolino tra le compagini Grion-Pola e Mosaico Istriano (esuli e residenti), conosciuto momenti di sentito raccoglimento per la Santa Messa al Duomo di Pola celebrata in italiano da Don Rikardo Lekaj, l’Assemblea ufficiale dei soci nella sala convegni a Medolino.
Merita menzione onorevole, la presentazione letteraria di un’opera già conosciuta “Istria Fiume Dalmazia: terre d’amore”, scritta da Adriana Ivanov Danieli, avvenuta alla Comunità degli Italiani di Pola. “È un libro – spiega Cazzaniga Palermo – che abbiamo ritenuto estremamente adatto a essere tradotto in lingua inglese. Raccoglie in 128 pagine la storia vera di quanto è successo. Questo per far conoscere agli studenti stranieri un pezzo del passato italiano che non è mai stato raccontato nemmeno nei nostri manuali”.
Il docufilm «Pola»
Oltre tanto alla CI ha avuto luogo la presentazione del docufilm “Pola” (visibile sul sito internet www.arenadipola.it, nella cartella dei video e fotografie, con nome di file 2016-2022 Pola). “Parliamo di una nostra produzione – aggiunge la nostra interlocutrice – realizzata dalla Videoest, specificatamente dal produttore Penco Giampaolo. Racconta della vita che scorreva con allegria nel 1940 e quanto successo dopo, con testimonanze mirate a far capire come si trovavano sia gli italiani che sono andati via, sia quelli che sono rimasti. Qui una digressione: una parola che non vorrò mai più usare è quella dei rimasti. È inadatta: c’è chi è andato via e chi è restato a casa propria, entrambi per scelta. I rimasti sono i ‘residenti’. È un filmato che commuove abbastanza chi ha vissuto quel periodo. La proiezione propone diverse interviste”. Presenti alla CI alcuni protagonisti del filmato, da veri veterani della compagnia. C’è stata Elda Lazzari di 90 anni, che avuta visione del video ha esclamato: “Quella prima che ga vinto la gara del monopattino son mi!” In sala anche Carmen Ursini Bellaspiga di 96 anni e Salvatore Palermo di 92, tutte persone ancora desiderose di recupero delle memorie, dotate di spirito e buon umore inesauribili.
Fare chiarezza e giustizia
Non da ultimo va segnalato qualche passo del discorso molto pregno di significato che Graziella Cazzaniga Palermo ha trasmesso in Assemblea ai suoi soci rilevando che a 75 anni dall’esodo sono cambiate tante cose, è cambiato il mondo e la condizione degli esuli è molto migliorata anche se di certo non ci si può dichiarare pienamente soddisfatti dal momento che su questa vicenda, anche tralasciando i diritti materiali violati, non si è ancora fatta pienamente chiarezza e giustizia. Nonostante l’istituzione del Giorno del ricordo, i riconoscimenti dati e le belle parole “è ancora palese l’avversità di una consistente parte della società italiana; direi che dall’ufficializzazione del diritto alla vostra memoria, abbiamo potuto notare una recrudescenza di atteggiamenti ostili, di tesi negazioniste e giustificazioniste, che purtroppo ancora si manifestano. È necessario vigilare, opporvisi con forza e decisione, senza tentennamenti. Siete l’ultima generazione a poterlo fare con testimonianze dal vivo; poi ci saranno solo i libri a parlare e i documenti che si lasciano anche interpretare…”: è il messaggio della neo presidente.
Arletta Fonio Grubiša
Fonte: La Voce del Popolo – 15/06/2022