FIUME Sono l’Istria e la regione del Quarnero e Gorski Kotar le due contee croate in cui sussistono le maggiori probabilità che una coppia arrivi al divorzio, mentre in Dalmazia la separazione è ancora un fenomeno poco diffuso. In base ai dati resi noti dall’Istat nazionale e relativi al 2009 (quelli inerenti al 2010 sono in via di elaborazione), la Penisola istriana è al primo posto nella speciale classifica dei divorziati: su 100 matrimoni, la percentuale delle separazioni arriva a 32 punti.
In pratica, ogni terzo matrimonio finisce per fallire. Nella regione di Fiume, il Quarnero e Gorski Kotar appunto, arriviamo al 28%, a Zagabria al 24 mentre in fondo alla graduatoria si trova la contea di Sebenico e Knin, con il 14%. In riferimento a tutta la Croazia, si ha che ogni quinta unione arriva a sciogliersi. Restando in ambito nazionale, nel 2009 si sono avute 44.754 nascite: il 51,3% di maschietti e il 48,3 di femminucce. I decessi sono stati 52.414, così ripartiti: il 50,4% donne (età media dei decessi 77,9 anni) e il 49,6 uomini (70,3 anni). Due anni fa la Contea quarnerino–montana ha avuto un calo demografico naturale, a causa delle 2.659 nascite e delle 3.475 morti, con una differenza negativa di 816 unità. Il maggior numero di nati, in fatto di città, ha riguardato Fiume, con 1.062 bebé, seguita da Castua (108), Arbe e Lussinpiccolo (81), Delnice (56). L’aumento naturale del numero della popolazione si è verificato – nell’ambito delle città – solo a Lussinpiccolo (+5) e a Castua (+34). Fiume, Abbazia, Crikvenica, Delnice, Cherso, Arbe, Buccari, Novi Vinodolski hanno avuto un saldo negativo.
Nel Gorski Kotar, dove da anni si assiste impotenti alla destrutturazione demografica, ci sono state non più di 190 nascite. Neanche l’Istria può sorridere: il saldo negativo tra nascite e morti è di 290 unità. Tra le grandi città istriane, solo Parenzo, Umago e Dignano possono vantare una differenza positiva, con Pola in negativo, mentre a Rovigno le due cifre si sono equiparate. Le mamme croate, e lo confermano le statistiche, figliano sempre più tardi la prima volta, rispettando così un trend molto presente nel mondo. Se nel 1968 la prima nascita avveniva a 22,8 anni, nel 2009 l’età media è salita a 27,4 anni.
Tornando ai divorzi, il 2009 è stato l’anno record dal 1975, da quando si registrano tali eventi. Trentacinque anni fa, su mille matrimoni i divorzi furono 163; 11 anni più tardi (1986) l’asticella venne elevata a 195, nel 2009 si è arrivati a quota 226,8. In fase ascendente le separazioni tra coniugi con alle spalle più di 25 anni di vita comune: nel 2000 questi divorzi sono stati 564, nel 2009 ben 198 in più. Nella regione di Fiume c’è una città dove due anni orsono nessuno ha voluto (o forse potuto) separarsi legalmente: è Novi Vinodolski, imitata dalle località dalmate di Obrovac e Vrlika. A Fiume, città di 150 mila abitanti, i divorzi sono stati 228. (a.m.)