Viaggi, tramite piroscafo, verso Grado nell’Ottocento erano frequenti e continui: si trattava però di collegamenti dalla terraferma, dopo essere giunti via treno. Le connessioni invece coi piroscafi dalla città di Trieste a Grado erano maggiormente rare. Si partiva solitamente dallo scalo di Aquileia, di Cervignano, di San Giorgio di Nogaro. Alessandro Cesare, con l’Intrepido, è tra i primi ad offrire un servizio verso questa tratta; seguito nel 1889 dal piroscafo Triestino.
L’isola d’oro attraversò, nell’ultimo quarto dell’ottocento, una trasformazione importante, qualificandosi dapprima come ospizio marino per i bambini linfatici nel 1872, poi come località turistica dal 1880. I primi turisti furono i genitori stessi dei bambini, ansiosi di controllare le condizioni dei figli: carinziani, viennesi, cechi, slovacchi e in generale un turismo dall’entroterra dell’impero austriaco. Coi decenni Grado divenne una popolare località per la nascente industria del turismo balneare, a cavallo del secolo.
A seguito dello scavo del fondale della laguna di Grado, il centro balneare venne adattato all’arrivo di piroscafi d’una certa levatura. Il visitatore austriaco – allora come adesso Grado era destinazione prediletta dei turisti di lingua tedesca – giungeva dalla Germania o dall’Austria col treno a Trieste e saliva a bordo di uno dei vapori disponibili.
Il servizio ebbe inizio nel 1902 col piroscafo Magdala, di proprietà di uno dei principali albergatori di Grado. La società di Navigazione a Vapore Grado- Aquileia, a sua volta, entrò nel mercato con il Grado e la società Istria-Trieste con il San Marco. I vapori andavano e venivano senza sosta, l’aumento di turisti austro-tedeschi imponeva di ampliare il servizio. La Società di Navigazione a Vapore Zaratina mise a disposizione il piroscafo Falco nel 1902, la Nuova Società Cittadina di Navigazione a Vapore il piroscafo Nazario Sauro nel 1903, l’imprenditore Nicolò Drioli il piroscafo Besenghi nel 1904. La famiglia Martinolich a propria volta, nel 1906, requisì il piroscafo Miramare per utilizzarlo sulla linea Trieste-Grado.
Erano vapori un po’ vecchi, spesso ri adattati. La concorrenza crebbe quando la società Istria-Trieste propose il servizio celere con il piroscafo Trieste, nel 1906. Il vapore poteva trasportare 370 passeggeri e, munito di due eliche, era tra i più veloci nella tratta per Grado.
Onde mettere ordine tra le tante compagnie che si moltiplicavano nel settore, il Governo austriaco intervenne assegnando la linea Trieste-Grado alla società Istria-Trieste. Prima della Grande Guerra, la società adibiva a questa tratta il Trieste, il Primerio, il Timavo e il Grado. Quest’ultimo venne poi utilizzato per chi desiderava vedere la laguna. La Grado era una nave con motori diesel marini, tra le prime del genere all’interno della marina mercantile austriaca. Costruita al locale Cantiere San Rocco, la motonave poteva trasportare 350 passeggeri. Si inaugurò, nello stesso periodo, il primo collegamento diretto tra Grado e Portorose.
La Prima guerra mondiale troncò questo continuo flusso di piroscafi e imbarcazioni; Grado era sulla linea del fronte, si scavava, ma non alla ricerca di conchiglie. Il primo dopoguerra fu invece fecondo per i collegamenti marittimi: accanto alle navi dell’Istria-Trieste, tentarono la fortuna con questa tratta anche la Navigazione Giuliana col Lido e la Rapida con lo Spiro Xydias.
Dopo la pausa imposta dalla Seconda guerra mondiale, la navigazione riprese sempre con la vecchia motonave Grado, risalente al 1914. Dismessa appena nel 1962, fu rimpiazzato dalle motonavi Ambriabella e Dionea. L’ultimo collegamento Trieste-Grado, con la sopravvissuta Dionea, fu interrotto appena nel 1978.
Zeno Saracino
Fonte: Trieste News – 25/05/2024