Il parco del Colle Oppio si espande di fronte al Colosseo ed al suo interno in via Terme di Traiano 15a vi è una vecchia struttura che nell’immediato secondo dopoguerra fu sfruttata da alcuni esuli giuliano-dalmati come luogo di ritrovo, fino a diventare una sezione del neonato Movimento Sociale Italiano, una sezione che aveva particolarmente a cuore la causa adriatica.
Questo luogo di aggregazione politica, sociale e culturale, che ha preso appunto il nome di Sezione Colle Oppio, ha seguito l’evoluzione della destra italiana diventando una fucina dalla quale sono usciti tra l’altro la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il Vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli. Durante il mandato della Sindaca Virginia Raggi l’amministrazione comunale si è riappropriata del sito costringendo i militanti che lo tenevano ancora vitale a chiudere i battenti. Ha così preso vita l’associazione Gli amici del parco – la Comunità, alla quale l’amministrazione Gualtieri ha consentito di rientrare in possesso del seminterrato, attuare una profonda ristrutturazione e trasformarlo in un piccolo polo culturale che ha aperto ufficialmente i battenti giovedì 16 novembre con la mostra “Una rosa per Norma. 80° anniversario Norma Cossetto” realizzata dal Comitato 10 Febbraio e da Gli amici del parco – la Comunità con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
A far gli onori di casa è stato proprio l’On. Rampelli, il quale ha ricordato l’intimo legame della vecchia sede politica con il sostegno delle rivendicazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati: «Nella nostra formazione politica la storia del confine orientale italiano ci è sempre stata a cuore – ha ricordato Rampelli – e ancor prima dell’istituzione del Giorno del Ricordo quando ero Consigliere regionale del Lazio mi ero adoperato per un corretto approccio dei libri di testo alla storia delle foibe e dell’esodo. Oggi si tratta di una pagina finalmente conosciuta e di pubblico dominio, di cui Norma Cossetto è diventata un simbolo che abbiamo voluto onorare con questa mostra, che si rivolge soprattutto agli studenti delle scuole»
«La manifestazione patriottica Una Rosa per Norma quest’anno è stata particolarmente significativa – ha aggiunto Silvano Olmi, Presidente del Comitato 10 Febbraio, poichè ricorrono gli 80 anni dalla terribile notte del 4-5 ottobre 1943 in cui la ventitreenne studentessa istriana è stata violentata, torturata ed infoibata ancora viva da partigiani comunisti jugoslavi. Oggi nel mondo ci sono ancora donne che subiscono violenze durante le guerre o sono vittime di dispotiche discriminazioni. Ricordando il sacrificio di Norma Cossetto, pensiamo a tutte queste donne»
Rispetto ad altri contesti, Roma si dimostrò una città aperta ed accogliente per i profughi giuliano-dalmati, i quali ebbero l’opportunità di andare a costituire nell’ex villaggio operaio dell’E42 alla periferia meridionale dell’Urbe quello che sarebbe poi diventato il quartiere Giuliano-dalmata, ove ha peraltro sede il Comitato di Roma dell’ANVGD: «Si è creata una situazione per cui esuli di prima, seconda e terza generazione si sono perfettamente inseriti nel contesto romano mantenendo una forte impronta identitaria legata alle terre d’origine – ha spiegato Donatella Schürzel, Presidente del Comitato provinciale e Vicepresidente nazionale dell’ANVGD – Salutiamo con favore questa mostra e la sua finalità didattica, ma voglio ricordare che oltre a Norma Cossetto anche altre donne hanno subito la violenza delle foibe, dalle tre sorelle Radecchi alla giovanissima Alice Abbà, alla quale abbiamo intitolato in occasione del Giorno del Ricordo 2022 un parco vicino al complesso scolastico di Lariano grazie alla proficua collaborazione con l’amministrazione comunale»
È prevista prossimamente una visita alla mostra da parte del Sindaco Gualtieri, mentre all’inaugurazione è giunto un messaggio dell’Assessore alla Cultura Miguel Gotor, il quale ha ripercorso l’iter istituzionale che ha consentito di far riemergere da decenni di oblio le sofferenze e le vicende dell’italianità adriatica.
La mostra è stata quindi inaugurata ufficialmente alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del Ministro dello Sport Andrea Abodi. Il percorso espositivo ripercorre la storia della comunità italiana autoctona dell’Adriatico orientale, si sofferma sulle Foibe e l’Esodo ben contestualizzando la tragedia di Norma Cossetto e dei nostri connazionali. È inoltre esposta la Medaglia d’oro al merito civile che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegnò nel 2005 a Licia Cossetto, morta nel 2013, alla memoria della sorella Norma: i suoi parenti hanno acconsentito ad esporla per interessamento dell’ANVGD.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì con orario 10-13 e 16-19, al sabato solamente la mattina e rimarrà aperta almeno fino al prossimo 10 Febbraio.
Lorenzo Salimbeni