ANVGD_cover-post-no-img

Inaugurato Castel Bembo gioiello dell’Istria e della CNI (Voce del Popolo 20nov12)

Nel pomeriggio di ieri è stata scritta un’importante pagina della storia della Comunità Nazionale Italiana, della Regione Istriana e della località di Valle con l’apertura di Palazzo Soardo – Bembo, che ritorna ad essere la dimora della Comunità degli italiani vallese dopo una pausa lunga 14 anni, dovuta a un complesso restauro avvenuto in due fasi distinte. La cerimonia d’inaugurazione del Palazzo, che è stato di proprietà della famiglia Soardo – Bembo, è iniziato in piazza Tomaso Bembo con la banda d’ottoni comunale che ha intonato l’inno croato, quello italiano e quello della Regione Istriana. La piazza era gremita fino all’ultimo posto da tantissimi connazionali, arrivati da tutta l’Istria, e da numerosi esuli vallesi, che sono arrivati da ogni parte d’Italia per assistere all’apertura di Castel Bembo.

 

La cerimonia è continuata con l’esibizione del gruppo dei giovani della sezione folcloristica della CI di Valle, che hanno presentato i balli tipici della località e hanno recitato la poesia dialettale “Vallese mi sen”, di Romina Floris. Subito dopo le autorità hanno dato via al taglio inaugurale del nastro posizionato sotto una delle due torri del Castello, che regolava l’accesso al centro storico di Valle. Il nastro, formato da due strisce rappresentanti i tricolori croato e italiano, è stato tagliato dal sottosegretario agli Esteri italiano, Staffan de Mistura, dall’ambasciatrice italiana in Croazia, Emanuela D’Alessandro, dal console generale d’Italia a Fiume, Renato Cianfarani, dal presidente della Regione Istriana, Ivan Jakovčić, da Silvio Delbello, presidente dell’Università Popolare di Trieste, dall’onorevole Furio Radin, presidente dell’Unione Italiana, da Maurizio Tremul, presidente della Giunta esecutiva dell’UI e da Rosanna Bernè, presidente del sodalizio vallese. Dopo il taglio del nastro, il parroco di Valle, Darko Zgrabljić, ha benedetto il Castello e le autorità presenti sono entrate nell’atrio del palazzo, dove è stata scoperta una targa commemorativa, in cui ricorda l’investimento del Governo Italiano, che per il tramite di UI-UPT ha provveduto all’acquisto del Palazzo e alla sua ristrutturazione.

 

Nella sala centrale del primo piano di Castel Bembo, dove si trovano numerosi affreschi e decorazioni che sono stati minuziosamente restaurati da un gruppo di esperti della società “Vuksan Slikarstvo” di Zagabria, si è svolta la parte protocollare del programma d’inaugurazione, con gli interventi dei rappresentanti dei numerosi enti che hanno contributo alla realizzazione del restauro. Si è iniziato con la presidente della CI locale, Rosanna Bernè, che ha definito Castel Bembo come un vero gioiello nato dalla lavoro e dall’impegno di numerose persone che per 20 anni non hanno mai smesso di sognare. La presidente ha ringraziato tutti i presenti e in modo particolare gli attivisti vallesi, che anche senza una sede adeguata hanno portato avanti finora tutti i programmi fissati dal sodalizio. “È risaputo che il vallese è tenace e caparbio – ha concluso Rosanna Berné – e anche con scarsi mezzi alla fine arriva al traguardo”. La Bernè ha anche voluto ricordare i presidenti che l’hanno preceduta per il loro contributo e ha assicurato che riceveranno uno spazio adeguato nella monografia che verrà pubblicata a breve su Castel Bembo. A seguire è intervenuto il sindaco di Valle, Edi Pastrovicchio, che si è rivolto in lingua italiana ai presenti ringraziando a nome di tutti i cittadini il Governo Italiano e tutti gli enti che hanno contribuito alla realizzazione di questo investimento.

 

Il presidente dell’UPT, Silvio Delbello, ha fatto un breve resoconto sulle dinamiche dell’investimento, ricordando che grazie alla felice intuizione, alla lungimiranza dei dirigenti dell’UI e al contributo decisivo dello Stato italiano nel 1998 il castello venne acquistato quando era già sede della locale Comunità degli Italiani. Alla realizzazione dei progetti necessari alla ristrutturazione hanno contribuito gli architetti Bruno Poropat di Rovigno, Barbara Fornasir di Trieste e Marko Franković di Fiume, mentre i lavori nella prima fase sono stati eseguiti dall’impressa “Geokop” di Valle e nella seconda fase, iniziata lo scorso anno, dalla ditta “Vallis” di Umago. Delbello ha specificato che il costo dell’investimento, comprendente anche gli arredi, che dovrebbero arrivare entro due settimane, è di poco inferiore ai 2 milioni di euro. Grazie al contributo dello Stato italiano e alla collaborazione UI-UPT all’Istria è stato ridato l’uso di uno dei suoi principali monumenti.

 

L’onorevole Furio Radin ha sottolineato che l’UI è molto orgogliosa di quest’opera di restauro e che la CI di Valle può finalmente usufruire di una struttura che le è sempre idealmente appartenuta e rappresenta l’identità laica di Valle, come San Giuliano rappresenta quella religiosa. “Quella vallese è una Comunità molto attiva e anche intelligente e paziente, che ha saputo aspettare e agire quando era necessario per avere una sede così prestigiosa”, ha dichiarato il presidente dell’UI. Radin ha anche voluto ricordare un aneddoto personale legato a Castel Bembo, che durante i bombardamenti sulla Città di Pola della Seconda guerra mondiale era stato usato per accogliere gli sfollati, tra cui c’era anche sua madre che gli ha raccontato come i vallesi organizzassero in continuazione musiche e balli proprio nella sala centrale del palazzo per lenire i dolori del conflitto. Il presidente ha colto l’occasione per trasmettere al ministro Terzi e al MAE i più sentiti ringraziamenti per tutto il supporto avuto dall’Italia.

 

Ivan Jakovčić, presidente della Regione Istriana, che si è anche rivolto ai presenti in lingua italiana, ha sottolineato che grazie all’ottima collaborazione con l’onorevole Radin e la CNI, l’Istria è diventata una regione europea che ha lottato per il bilinguismo e che i rapporti con l’Italia sono fondamentali per un futuro comune. Il presidente della Regione ha evidenziato pure quanto siano stati importanti per l’Istria gli investimenti fatti finora dal Governo Italiano: questa cooperazione potrà dare ancora maggiori frutti in futuro, quando la Croazia entrerà finalmente in Europa. La Regione ha dato il suo pieno appoggio per candidare dei progetti comuni che possano evidenziare le grandi potenzialità di Castel Bembo.

 

La cerimonia si è conclusa con l’accorato intervento dell’ospite d’onore dell’inaugurazione, il sottosegretario agli Esteri italiano, Staffan de Mistura, che ha evidenziato subito come l’investimento di Castel Bembo sia un segno di volontà e continuità che il Governo Italiano vuole dare ai connazionali di questa Regione. “Vive lo spirito di Pola, di quell’incontro magico tra presidenti, che hanno voluto esprimere un concetto fondamentale: che bisogna lasciare il passato e affrontare assieme il futuro europeo nel rispetto e nella dignità delle rispettive minoranze”, ha dichiarato il sottosegretario. Per quanto riguarda Castel Bembo, de Mistura ha sottolineato che si tratta veramente di un edificio imponente e solenne che suscita ammirazione.

 

Inoltre, il sottosegretario ha anche affrontato il problema dei finanziamenti per la CNI di Croazia e Slovenia: “Il ministro Terzi e il Governo hanno fatto degli sforzi enormi per trovare le risorse necessarie, ma si è riusciti nell’intento perché è assolutamente giusto farlo e continueremo a farlo”. Anche de Mistura ha voluto concludere il suo intervento con un aneddoto personale, ricordando le sue origine dalmate e il fatto che quando lavorava per l’ONU dovette rimanere a Ragusa durante i bombardamenti degli anni Novanta. Dopo uno degli attacchi più feroci, De Mistura ha ricordato che la popolazione si ritrovò per suonare musiche di Mozart e musiche venete per dimostrare che tutto si può perdere, ma non la propria cultura e le proprie radici.

 

Sandro Petruz

“la Voce del Popolo” 20 novembre 2012

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.