TRIESTE Gli indennizzi agli esuli istriani mandano sotto il Governo. Un ordine del giorno presentato dal deputato triestino del Partito Democratico, Ettore Rosato, viene approvato dalla Camera nonostante il parere contrario dell’esecutivo, rappresentato in aula dal sottosegretario Giuseppe Vegas. La Finanziaria 2009 prevede infatti un taglio di 22 milioni di euro in tre anni al finanziamento degli indennizzi agli esuli.
A mandare in minoranza il Governo ci sono i voti dell’opposizione ma anche quelli della componente del Pdl proveniente da Alleanza Nazionale (tra cui il sottosegretario triestino Roberto Menia) nonché alcuni voti sparsi dalle altre anime pidielline e delle Lega, dove si registra l’astensione del triestino Massimiliano Fedriga e il voto favorevole del deputato friulano Fulvio Follegot. L’ordine del giorno di Rosato impegna il Governo ad inserire nella prossima legge Finanziaria le risorse per garantire agli esuli istriani, fiumani e dalmati «un equo e definitivo indennizzo» secondo quanto previsto dalla legge 137/2001.
«A fronte di un congruo numero di richieste di indennizzo già liquidate dal Ministero dell'economia e delle finanze, – afferma Rosato nel testo dell’odg – molte ne rimangono ancora da evadere e talvolta, data la lunghezza dell'istruttoria delle pratiche, accade che il legittimo richiedente risulti deceduto prima di aver ottenuto l'indennizzo cui aveva diritto e sia così deprivato anche del risarcimento morale». Rosato denuncia un taglio di 22 milioni nel disegno di legge della Finanziaria 2009, ritenendo «indispensabile uno sforzo per un rifinanziamento degli indennizzi agli esuli». Il sottosegretario Vegas aveva in un primo momento accolto l’ordine del giorno come raccomandazione proponendo poi di accettarlo senza però l’impegno di risolvere la questione già nella prossima Finanziaria.
Rosato non accetta e si va quindi al voto nominale: 260 sì, 252 no e 14 astenuti. «E’ stata l’unica occasione in cui il Governo è andato sotto, abbiamo dato prova di vitalità» commenta Rosato. Si è invece espresso a favore dell’ordine del giorno Roberto Menia insieme alla componente di An nel Popolo della Libertà: «Ho fatto presente a Vegas che sarebbe stato opportuno accogliere con un sì pieno l’ordine del giorno e che il mio voto sarebbe stato favorevole. Il mio è stato un atto di coerenza, ho presentato più volte testi analoghi a quello di Rosato». Secondo il sottosegretario triestino «è giusto avere una disciplina di maggioranza ma quando sono sul tavolo questioni di valori e di coscienza è altrettanto corretto uscire da questa disciplina e votare secondo le proprie convinzioni».
Roberto Urizio