Il Maestro Virginio Zoccatelli (1969) è un compositore, direttore d’orchestra, docente italiano.
Grazie alla sua formazione culturale e musicale poliedrica, è riconoscibile per aver sviluppato una varietà di stili e linguaggi che mirano a conoscere il mondo e indagare la profonda interiorità umana. Molte delle sue composizioni sono influenzate e contemporaneamente convivono, con differenti forme d’arte creative, tra cui la poesia, il teatro, la filosofia, il cinema, la danza.
Il suo catalogo comprende attualmente circa 800 lavori, tra cui composizioni per orchestra, orchestra di fiati, coro, cantanti solisti, opere da camera, solisti, spartiti per teatro e colonne sonore: alcune di queste opere hanno vinto premi in concorsi nazionali e internazionali di composizione.
È fondatore nel 2001 dell’Ensemble Accademia Secolo XXI che ha anche diretto in concerti pubblici e stagioni concertistiche e con il quale ha suonato il pianoforte in numerose produzioni di album.
Partendo da posizioni personali postmoderne e decostruttiviste, i suoi lavori più recenti raggiungono un’inedita forma linguistica che pone al centro del lavoro poetico l’articolazione di frammenti di melodie inserite in un contesto più ampio di blocchi armonici e tecniche contrappuntistiche.
Questi sono – assieme al racconto del suo percorso di docente tra i Conservatori di Udine (dove è stato anche Direttore) e Trieste – i contenuti dell’intervista che pubblichiamo domenica 23 luglio alle 9:30 a Sonoramente Classici. Arricchiscono la puntata alcuni brani, tratti dal suo ultimo doppio album Muse e Myth. In questo link la prima parte dell’intervista.
La puntata di Sonoramente Classici va in onda sulle frequenze di Radio Capodistria (che si può ascoltare in streaming) e che sarà poi disponibile sul sito di Radio Capodistria, su Apple podcasts e Google Podcasts.
Fonte: Radio Capodistria – 21/07/2023
Ricordiamo, infine, che il Maestro Zoccatelli ha scritto “Un passo dal Nulla”, un libretto d’opera in tre atti in cui ha voluto “raccontare il dolore e l’orrore di un tempo tragico della nostra storia”, l’eccidio delle Foibe e l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati che pagarono il conto di una guerra persa per tutti gli altri italiani.