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Intervista all’autore del monumento a Norma (CDM 19 feb)

Norma Cossetto è a tutti gli effetti il simbolo delle tragiche vicende che hanno colpito la popolazione istriana. Esodo e Foibe negli ultimi anni hanno assunto una rilevanza del tutto particolare all'interno delle amministrazioni pubbliche tanto da, specialmente durante le celebrazioni per la Giornata del Ricordo, organizzare eventi che in un modo o nell'altro possano ricostruire un quadro graffiato dalla storia. L'intitolazione di strade, vie e monumenti è sicuramente una forma pubblica che le istituzioni usano per mantenere viva la memoria. Sabato mattina ci sarà lo scoprimento del monumento dedicato dal Comune di Trieste al martirio di Norma Cossetto. Abbiamo per questo voluto scambiare due chiacchiere con l'autore dell'opera, il prof. Volpicelli Antonio.

Professore com'è venuto a conoscenza della storia di Norma Cossetto?

In realtà, vivendo ormai da più di trent'anni in questa città, delle foibe io ho sempre saputo. Non sono originario di queste zone e non ho parenti o amici o persone a cui volevo bene che hanno vissuto il tragico dramma. Molti probabilmente sono stati gettati in queste voragini carsiche ma la storia di Norma Cossetto è realmente particolare. Sono un pacifista quindi eventi di questo tipo mi lasciano veramente un’aria triste.

Cosa rappresenta il monumento?

L'opera rappresenta una giovanissima donna, con un sorriso gioviale e gentile, un ritratto espressivo legato appunto ai valori positivi della vita, che possono richiamare la sua pur barbara fine. L'immagine che ho voluto rappresentare di Norma mi è stata data dal Comune ed è forse una della più belle che ritraggono la povera donna.

Cosa ne pensa della polemica uscita sulla pagina delle segnalazioni del Piccolo ad opera del sig. Pietro Valente?

In verità le dico, perchè l'ho sempre detta nella mia vita, non ho particolari opinioni su queste polemiche. Sono pacifista da sempre e poi il Comune mi ha commissionato il lavoro ed io l'ho svolto, cercando di fare il massimo che potevo. La scelta del sito poi è una cosa decisa dall'amministrazione comunale.

Nella delibera della Giunta si legge che i lavori dovevano essere finiti entro il 5 ottobre 2008. A cosa è dovuto questo ritardo?

Non le saprei dire in quanto è sì vero che lo scoprimento della stele era previsto per alcuni mesi fa, ma come ogni cosa che si rispetti dal punto di vista lavorativo, può essere soggetta a degli inceppamenti. Ecco credo che i lavori si siano dilungati per problemi tecnici, sicuramente non per polemiche politiche. Poi credo fermamente che di fronte a tragedie di queste proporzioni ognuno di noi deve conservare il ricordo dentro sè stesso e non strumentalizzare fatti gravi. Le date e le ricorrenze sono importanti ma quello che abbiamo dentro lo è maggiormente.

Lei è anche docente all'Istituto d'arte Nordio. A scuola ha parlato ai suoi ragazzi di Norma?

In verità il mio lavoro è quello di scultore ed ovviamente insegnando scultura non ho la competenza assoluta per spiegare tragici eventi, compito semmai di un docente di storia. Poi di Norma e di quello che ho realizzato per conto del Comune non ne ho parlato a scuola, non tendo mai a parlare delle cose che faccio. Se i ragazzi verranno sabato a vedere sarò contento certo, ma è più importante quello che si ha dentro.

Lei è soddisfatto del suo lavoro?

Nella realtà nessuno è mai soddisfatto pienamente anche perchè significherebbe arrivare all'assoluto e questo è molto difficile. Con questo voglio dire che personalmente avrei potuto fare meglio, ma nel concetto che ogni persona può migliorare se stesso ed il proprio lavoro. E' il mio modo di pensare, non ha nulla a che vedere con il monumento a Norma Cossetto.

Nicolò Giraldi

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