Roma – Il 31 gennaio 2007, l'Onorevole Massimo Romagnoli, parlamentare di Forza Italia, eletto sulla Circoscrizione Estero, ripartizione Europa, aaveva presentato una interrogazione parlamentare al Ministro dell'Interno e al Ministro degli Affari Esteri. La vicenda al centro dell'interrogazione erano gli atti vandalici accaduti a Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Istria), che avevano "sensibilmente danneggiato la locale sede della Comunità degli Italiani, recentemente ristrutturata grazie ai fondi messi a disposizione dal nostro Governo nazionale". Romagnoli nel descrivere la vicenda specifica i precedenti "l'episodio, come è stato rilevato anche dalla stampa, possiede un'evidente connotazione nazionalistica tendente a minacciare la serenità e la libertà d'azione e di pensiero dei nostri connazionali residenti in Croazia; questo non è altro che l'ennesimo episodio di vandalismo che ha colpito ripetutamente i nostri connazionali d'oltre confine nonché alcuni simboli della memoria di tutto il popolo italiano; la lapide posta con regolare permesso dalla «Famiglia Parentina» nel cimitero di Parenzo nell'ottobre del 2001 a ricordo degli italiani trucidati nelle foibe e poi fatta abbattere nel gennaio del 2002 dall'allora sindaco della città; il 22 marzo 2002 a Montona d'Istria ignoti distruggono una croce ed una targa commemorativa che sorgevano sul bordo di una cava di bauxite posti a ricordo di alcuni giovani montonesi e di altre persone non identificate che furono tutte trucidate nel maggio 1945; nel luglio del 2004 in circostanze poco chiare un incendio manda letteralmente in fumo la sede della Comunità degli Italiani di Zara devastandone completamente i locali; nell'ottobre del 2005 viene nuovamente colpita la Comunità di Zara con la distruzione dell'insegna della sede associativa; nel dicembre dello stesso anno alcuni ignoti balordi strappano il tricolore dalla sede della Comunità degli Italiani di Spalato; nel mese di marzo 2006 la Scuola Media Superiore Italiana di Pola nel corso subisce gravi atti di teppismo che ne provocano l'inagibilità; nell'aprile 2006 proseguono questi barbari atti vandalici con il danneggiamento di una segnaletica bilingue (italiano-croato) all'incrocio delle strade Umago-Buie-Cittanova-Capodistria, mentre nell'agosto 2006 è il tricolore della Comunità Italiana di Parenzo a subire le conseguenze di un'insensata intolleranza nazionalistica che sembra ormai agire a briglia sciolta; nel mese di novembre 2006 viene selvaggiamente danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola suscitando da più parti una crescente indignazione per l'opera piratesca di queste «squadracce» che sembra non avere più fine".
Nell'interrogazione Romagnoli chiedeva di sapere quali urgenti misure i Ministeri intendessero "adottare per arrestare questi ripetuti atti di intolleranza etnica affinché la sicurezza dei sodalizi e delle persone fisiche appartenenti alla comunità italiana residente in Croazia venga tutelata ai massimi livelli facendo uso di tutti gli opportuni canali diplomatici e mezzi di pressione politica a nostra disposizione".
La risposta del Governo all'interrogazione è arrivata lo scorso 30 marzo dal Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri Famiano Crucianelli e diffusa oggi dal parlamentare.
"L'atto vandalico nei confronti del palazzo della «Comunità degli Italiani» (ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano per il tramite dell'Unione italiana e dell'Università popolare di Trieste) di Sissano, piccolo borgo del comune di Lusignano, si è verificato nella notte del 14 gennaio 2007. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili si sarebbero arrampicati fino al tetto distruggendo diverse tegole e mandando in frantumi anche una vetrata. La facciata del palazzo è stata inoltre imbrattata con una frase volgare di chiara connotazione nazionalista. In base ad una prima stima i danni ammonterebbero a circa 8 mila euro. I responsabili non sono stati ancora individuati (diversamente da quanto affermato dal Piccolo nell'edizione del 16 gennaio 2007). Il presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, Paolo Demarin, ha denunciato il fatto alle autorità di polizia. Sia il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione italiana, Maurizio Tremul, che l'onorevole Furio Radin – il quale siede nel Parlamento croato in rappresentanza della minoranza italiana e mantiene rapporti costanti con le nostre rappresentanze diplomatico-consolari in loco, hanno fatto appello alle autorità croate affinché i responsabili vengano prontamente individuati ed assicurati alla giustizia. Come noto, nell'Istria croata si concentra la più larga parte della nostra minoranza autoctona in Slovenia e Croazia (oltre 25.000 persone su 30.000 complessive). La tutela della nostra minoranza è oggetto di costante attenzione da parte di questo Ministero, per il tramite delle sue rappresentanze diplomatico-consolari. Va peraltro segnalato come nella regione istriana viga il bilinguismo amministrativo italiano-croato. Numerose municipalità istriane hanno adottato nei propri statuti comunali il bilinguismo integrale (18 complessivamente, tra cui Pola, Rovigno, Buie, Umago, Cittanova, Dignano, Parenzo). Inoltre, va ricordato come l'attuale governo croato, guidato dal primo ministro Ivo Sanader, leader dell'HDZ (Comunità democratica croata), benefici dell'appoggio esterno dell'onorevole Radin, parlamentare eletto in rappresentanza della Minoranza. Ciò a seguito della firma di un accordo di programma contenente precise garanzie da parte croata in materia di tutela della nostra Minoranza. Il sostegno a favore della Minoranza si articola attraverso una serie di disposizioni normative – legge n. 193 del 2004, leggi n. 72 e n. 73 del 2001 -, per un ammontare annuale, nel triennio 2004-2006, di 4.560.000,00 euro. A tale strumento va aggiunto l'impegno finanziario, attualmente di 2.674.000,00 euro, a favore dell'Università popolare di Trieste che opera nell'interesse della comunità italiana nell'intera ex Jugoslavia (di cui alla legge n. 960 del 1982). La Regione Friuli-Venezia Giulia, dal canto suo, contribuisce con un'erogazione di 1.032.913,00 euro a favore della nostra minoranza in applicazione alla legge regionale n. 79 del 1978. Nel quadro di una particolare attenzione della Farnesina verso l'Istria e in un'ottica di graduale rafforzamento della presenza nei territori di tradizionale insediamento italiano, sono stati aperti due Vice Consolati onorari nel 2004, a Pola, principale città istriana e a Buie, centro dell'ex Zona B. In Istria si indirizza una ampia quota delle risorse finanziarie che l'Italia dedica alla tutela della propria minoranza autoctona (circa 8 milioni di euro annui). Rilevo peraltro che l'atto parlamentare in parola fa riferimento al fatto che una serie di episodi, lesivi dei diritti fondamentali della persona e delle minoranze, siano da porre in riferimento, direttamente o indirettamente, al processo di adesione della Croazia all'Unione europea. Il Consiglio europeo di Copenhagen (1993) ha esplicitamente affermato che il pieno rispetto di tali diritti, ed in tale ambito la tutela delle minoranze, è un criterio fondamentale per stabilire l'idoneità di Paesi potenziali candidati a far parte dell'Unione. Segnalo, infine, che l'argomento sarà oggetto di specifico approfondimento nel quadro del negoziato di adesione della Croazia (capitolo 23) e che in tale contesto non si mancherà di svolgere una puntuale azione di sensibilizzazione, affinché da parte croata venga assicurato un rigoroso rispetto dell'acquis comunitario"