“Terre aspre e al contempo accoglienti: quello che può sembrare un avventato ossimoro è, in realtà, la saggia descrizione di Istria e Magredi che troviamo raffigurata nelle opere racchiuse nel progetto dell’associazione L’Artistica di Maniago e che il Consiglio regionale si appresta ad esporre al secondo piano, a disposizione del pubblico”.
Così il presidente dell’Aula Fvg, Piero Mauro Zanin, ha accolto l’inaugurazione della mostra itinerante “La mia Istria e i Magredi”, suggerita in primis dal consigliere regionale Emanuele Zanon e che l’associazione maniaghese presieduta da Emma Giacomello sta portando in giro per la Pedemontana e ora anche nel capoluogo giuliano, inserita nel progetto “Nelle terre magre, passato e presente dell’esodo istriano a Dandolo”, sostenuto anche da finanziamento regionale.
“La connessione, attraverso l’arte, dell’esodo prima e dell’integrazione poi è di forte impatto e dimostra che in particolare la pittura è capace di redimere e sanare tante difficoltà”, ha sottolineato ancora Zanin.
“Sono passati 75 anni da un periodo tanto drammatico – ha detto la presidente Giacomello – e abbiamo desiderato far conoscere la storia dell’integrazione degli esuli istriani nel Maniaghese, a Dandolo in particolare, attraverso i lavori di Tiberio Giurissevich, esule lui stesso, tra i soci fondatori de L’Artistica e che firma la metà del catalogo, e di altri 15 artisti, ciascuno con un lavoro eseguito spontaneamente sulla base di un proprio sentimento, poi messi insieme come in un racconto unico ed emozionante, che si srotola dai giorni felici dell’Istria a quelli del dramma e dell’esodo, sino ai duri Magredi, fonte però di nuova vita e nuovi colori”.
E che i colori non manchino nelle opere esposte è stato evidenziato da Annamaria Poggioli, a cui è stato affidato l’intervento critico della mostra, ma che da ex insegnante di storia e filosofia non ha mancato di far presente come, nei libri di scuola, questa pagina di dolore e vita sia stata “sottaciuta per tanto, troppo tempo, anche dalle istituzioni vergognosamente, ma che è risalita in superfice grazie al Giorno del Ricordo che ora si celebra ogni 10 febbraio”.
“Questi sono paesaggi dell’anima”, ha detto la Poggioli parlando di pittura figurativa e, riferendosi a Giurissevich, “narrativa, dove il particolare non è mai tralasciato, quasi che ometterne qualcuno sia depotenziare il messaggio che vuole trasmettere. Foibe, abbandoni, partenze e addii, sguardi inconsolabili e sperduti, oggetti di vita affettiva: questi, poi, i soggetti delle altre opere esposte, dove il fil rouge per tutti è una grande potenza espressiva”.
L’assessore alla Cultura di Maniago, Anna Olivetto, ha infine reso noto che il progetto “Nelle terre magre” vedrà l’epilogo il 12 febbraio prossimo, ancora a Trieste, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, con uno spettacolo meditativo proposto dall’associazione Filarmonica.
Fonte: Consiglio regionale FVG – 13/12/2022