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Italia-Slovenia, storici a confronto (Il Piccolo 13 set)

Nel pomeriggio odierno termina la due giorni del Convegno internazionale “Rappresentazioni storiografiche della regione transfrontaliera italo – slovena nel XX secolo”, organizzato dal Centro di ricerche scientifiche dell’Università del Litorale in collaborazione con la Facoltà di Studi umanistici e la Società storica del Litorale. L’evento, inaugurato ieri, lunedì, si conclude con il nucleo tematico “La questione delle minoranze” – nell’ambito del quale parlerà pure Alessandra Argenti Tremul per il Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, con la relazione “Italiani in Istria: un’identità (e una storia) da riscoprire”.

 

Nelle due giornate, nell’aula “Tramontana” della Facoltà umanistica capodistriana si alterneranno una quarantina di relatori, introdotti ieri da un saluto porto da Aleksander Panjek, che in veste di prorettore dell’Ateneo costiero ha fatto le veci del rettore, Rado Bohinc. Prima di iniziare i lavori si sono congratulati con i presenti anche Vesna Mikolič, preside della facoltà ospitante e Darko Darovec, direttore del Centro di ricerche scientifiche. Proprio tra i suoi collaboratori negli ultimi anni si è sviluppata l’idea del convegno, riflettendo sui rapporti fra le storiografie slovena e italiana, sottolineando la compresenza di due narrazioni storiche parallele, a volte conflittuali e spesso dettate da motivazioni di carattere politico. Diverse, affermano gli organizzatori, sono ad esempio le valutazioni storiografiche del fascismo nella Venezia Giulia, della Seconda guerra mondiale, della questione della definizione dei confini politici, dell’annessione di Fiume, dell’Istria e del Litorale alla Jugoslavia, delle foibe, dell’esodo ecc.

 

Le due storiografie hanno affrontato queste vicende in modi diversi. Una sorta di doppiezza, aggiungono, è ravvisabile già nell’istituzionalizzazione di alcuni temi di ricerca rispetto ad altri e nella misura con cui essi ricorrono nei rispettivi dibattiti pubblici: nel caso italiano, ad esempio, la tematica degli “esuli” e delle “foibe”, in quello sloveno la “liberazione” dell’Istria, di Fiume e del Litorale. Entrambe hanno inoltre affrontato in modo unilaterale e schematico temi quali la lotta antifascista, le conseguenze dei dopoguerra e le emigrazioni e immigrazioni. Malgrado gli avanzamenti significativi che si sono registrati negli ultimi due decenni, osservano ancora i promotori del simposio, sul piano di una lettura storica della contemporaneità condivisa tra le storiografie italiana e slovena si fa sentire ancora oggi la mancanza di un confronto compiutamente integrato nei metodi, negli obiettivi di fondo e nel prodotto finale: una ricerca che sappia andare al di là di un pur fertile approccio comparativo o della contrapposizione dei risultati conseguiti dalle rispettive storiografie nazionali, per fare proprio l’orientamento dell’histoire croisée. Obiettivo del convegno è appunto quello di realizzare un confronto fra studiosi impegnati nella ricerca sulla storia dell’area dell’Adriatico nordorientale e avviare una riflessione che consenta su questi temi la messa a fuoco di somiglianze, diversità, ed eventuali interferenze, individuando possibili periodizzazioni e pratiche discorsive, facendo emergere le questioni irrisolte e fornendo elementi per un’interpretazione condivisa sulla storia di questa regione nel corso del XX secolo. I momenti di snodo preliminarmente individuati sono “Confini e storiografia”, “Fascismo di confine”, “La Chiesa nella Venezia Giulia”, “Occupazioni militari e conseguenze delle guerre”, “Memorie divise” e “La questione delle minoranze”.

 

Il convegno ha un taglio storiografico – interpretativo e privilegia la descrizione fattuale di detti snodi e un approccio critico verso la storiografia che finora se n’è occupata. Scopo del gruppo di lavoro è fare il punto sugli studi degli ultimi anni e fare emergere nuove ricerche, prospettive di ricerca e fonti, ripensando ad alcuni temi ed assi portanti della storiografia sull’area transfrontaliera italo – slovena. Gli studiosi presentano le loro relazioni, legate alle fasce tematiche succitate, contribuendo poi alla discussione. Oltre a fornire alcune coordinate sulle modalità di scrittura della storia dell’area frontaliera italo – slovena, gli organizzatori del convegno hanno voluto dedicare ampio spazio ai progressi fatti fino ad oggi dalla pubblicazione del Rapporto della commissione mista storico – culturale nel 2000 e fornire un bilancio dei progetti comunitari (Interreg) svolti tra partner italiani e sloveni. I risultati del convegno saranno impiegati in futuro nella preparazione di nuovi progetti intercomunitari ed è prevista pure la pubblicazione degli atti.

 

jb / “Il Piccolo” 13 settembre 2011

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