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Italiani e croati alleati militari (Voce del Popolo 11 apr)

Siamo entrati nella Nato. Rifletto su questo fatto e non posso fare a meno di chiedermi come faremo adesso, noi che viviamo sulle sponde dell’Adriatico, a mantenere in vita i nostri miti e i nostri stereotipi. Come farà a sopravvivere, ad esempio, lo stereotipo del tremendo Veneziano che taglia i boschi sul Velebit e che incatena i Croati a remare nelle galere? Come resisterà il mito sul crudele Slavo (Croato), un tremendo barbaro, che conquista la Salona romana e, un millennio dopo, l’italianissima Istria?

Adesso, finalmente, l’Italia, la Croazia e la Slovenia sono ALLEATI MILITARI! Succede per la prima volta nella storia, dopo il crollo della Serenissima – che i “croati a cavallo”, ossia gli “oltremarini”, difesero da Napoleone fino alla morte. In verità non è proprio la prima volta perché in passato (1941-1943) c’è stata l’alleanza Mussolini-Pavelić.

Alora, vol dir che el VIII e el IX Corpo no poderà mai più liberar Trieste – la Settima federativa, e la X Mas riconquistar l’Istria – italianissima! Ma guarda un po’ (by Frassica)!!!

Così, pur sapendo che adesso i militari italiani, croati e sloveni moriranno tutti assieme per la civiltà da qualche parte in Asia (per una buona paga e un ancor migliore aiuto postumo alla famiglia), che adesso ci troviamo tra i “buoni ragazzi” che combattono i “cattivi ragazzi” e che dovrei essere contento del fatto che i nemici storici non sono più nemici del mio popolo – per quanto faccia non riesco proprio a rallegrarmi del fatto di essere entrato a far parte dell’alleanza militare più forte al mondo.

Pensate un po’: non ci saranno più guerre nei Balcani! I Croati, i Serbi e gli Albanesi non potranno più attaccarsi a vicenda. Non ci saranno più nemmeno azioni di liberazione popolare né la linea Karlobag-Virovitica, né Zemun né le Bocche di Cattaro!

MA, SE (if & but, by William Shakespeare) tutto questo non significa che si è concluso il processo di “riordino storico” dei Balcani allora dobbiamo rimanere in attesa di vedere cosa scaturirà dal pentolone bosniaco che sta cucinando o dai fasoi prima bolidi e dopo ‘rostadi in forno macedoni. OK, forse la NATO e l’UE riusciranno a calmare la Grecia. I Macedoni hanno intitolato l’aeroporto di Skopje a ALESSANDRO IL MACEDONE e da quelle parti le cose potrebbero anche risolversi, MA SE gli Albanesi e i Macedoni raggiungeranno un accordo che sancirà una sana divisione del potere (del territorio?).

E poi la Bosnia – che può mantenersi come Stato MA SE lo vorranno la Serbia e la Croazia, ovvero SE queste garantiranno la statalità della Bosnia ed Erzegovina!

Ora, considerato che, a differenza degli altri Paesi dell’area balcanici, la Slovenia, la Croazia e l’Albania sono nella NATO mi chiedo cosa potrebbe succedere SE uno dei suddetti Paesi membri della NATO, ad esempio, decidesse di annettere una parte del territorio di un Paese confinante che NON è membro della NATO? Mi chiedo se la NATO si includerebbe nella vicenda, se interverrebbe, ad esempio, nella suddivisione della Bosnia ed Erzegovina?

La NATO, in quanto tale, non garantisce proprio nulla, a parte il comando supremo americano (e la “logistica” britannica), così se lo Zio Sam ordinasse, ad esempio, lo sbarco in Bosnia (ad esempio, per evitare la secessione di Dodik & C.) si dovrebbe attuare il comando generale.

Certo che sto ironizzando, e lo faccio con scarso successo perché nemmeno la NATO è più quello che era una volta. Non lo è sin dallo sfascio dell’URSS, nonostante il militarismo occidentale sia contraddistinto dall’inerzia che non si cura né del comunismo né del capitalismo. Per essere ancora più chiaro – per il militarismo occidentale tra URSS e Russia non corre alcuna differenza, e questo fatto rappresenta un serio pericolo. Si rischia che la NATO imponga l’interesse americano facendolo passare per interesse generale.

Ricordo che i critici seri muovendo da questo ragionamento avvertono che la NATO è stata superata dai tempi. Il Patto atlantico, affermano, nasceva per difendere l’Occidente dalla minaccia COMUNISTA e non dagli altri Paesi. Personalmente non arrivo a tanto perché sono convinto che qui nei Balcani saremmo ancora in guerra fosse stato per l’ONU e l’UE. A chiudere i conflitti bellici è stata la NATO che ha colpito Karadžić e Milošević. Quindi, è stata la NATO (leggi gli USA) e nessun altro a salvare la Bosnia!

Così facendo la NATO si è assunta il pericoloso ruolo di CREATORE DI PACE, e non di GUARDIANO DI PACE (titolo del quale si fregia l’ONU), e questo rappresenta oggi un problema strategico per la stessa NATO. Lo abbiamo visto in Iraq perché inutilmente la maggior parte dei Paesi membri della NATO si oppose all’intervento militare. Quest’ultimo viene definito tuttora come un intervento delle FORZE ALLEATE e non come un intervento della NATO. È proprio qui risiede il pericolo – il rischio è che la NATO diventi il gendarme mondiale, che il militarismo al servizio della plutocrazia americano-mondiale diventi l’arbiter mundi.

Ma su questo si soffermino a ragionare i Paesi membri e quelli non membri, su questo ragionino tutti gli europei costretti a vivere sotto l’ombrello americano…

Noi, da parte nostra, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Qui nel nostro piccolo mondo egoista adriatico e balcanico possiamo farlo perché il nostro microcosmo è più sicuro da quando la maggior parte dei vicini sono membri della NATO. E non si tratta di una conquista da poco.

Milan Rakovac

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