LETTERE
Sono l’immeritevole fratello del, purtroppo defunto, Italo Orto. Nel ringraziare il nostro quotidiano (giovedì 22 aprile) del ricordo del medesimo, vorrei rammentare che Italo si distinse anche per le radiocronache dalle colonie popolate dai bambini esuli giuliano-dalmati, ospitati nelle località montane dell’Ampezzano.
Ricordo ancora che, anche nel giorno dell’ultimo dell’anno, le interviste e gli auguri in diretta non mancavano mai. Per lui la testimonianza in tempo reale era una missione. Non voglio tracciare paralleli, ma mi sembra che oggi le dirette, se scomode, in determinate date e situazioni, siano solo delegate allo spettacolo, confortato da scosciare di belle donne, come si dice… in carriera!
Ti sia lieve la terra, fratello mio.
Ramiro Orto