BRUXELLES La guerra civile in Bosnia-Erzegovina è stata voluta e orchestrata dalle grandi potenze occidentali e gli statunitensi hanno armato i bosniaci, anche alleandosi con l'Iran, per organizzare il contrabbando di armi da Teheran a Sarajevo: è quanto sostiene l'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, che dal carcere dell'Aja, nell'unica intervista finora rilasciata a un media italiano tramite un suo legale, racconta la sua verità sulla guerra dei Balcani e sul massacro di Srebrenica.
Nel testo inviato all’Ansa dopo il nulla osta ottenuto dai giudici del Tribunale penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia (Tpi), Karadzic ha raccontato che il progetto di fare scoppiare una guerra civile nei Balcani era stato messo a punto molto prima della sua comparsa sulla scena politica. «Esistono documenti che provano come Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito abbiano progettato il dissolvimento della Jugoslavia, nonchè una sanguinosa guerra civile in Bosnia, molto prima che io comparissi sulla scena politica» ha scritto l'ex leader serbo. Una guerra, spiega, che «i loro servizi segreti hanno innescato e alimentato». Il complotto internazionale contro la Serbia e i serbo-bosniaci, per Karadzic, avrebbe anche spinto gli Stati Uniti ad allearsi con l'Iran. «Sto cercando le prove di grossi traffici di armi dall'Iran ai bosniaci musulmani, resi possibili grazie al sostegno degli Usa, attraverso il loro ambasciatore in Croazia Peter Galbraith» ha detto Karadzic.
Determinato a far conoscere al mondo la sua verità («non avrò pace fino ad allora», scrive), l'ex leader serbo-bosniaco accusa le potenze straniere e gli Usa in particolare di essere quanto meno co-responsabili dei crimini di guerra di cui lui stesso è accusato. Uno per tutti, il massacro di Srebrenica del 1995, che secondo il Tribunale dell'Aja cercò di cancellare l'intera etnia dei bosniaci musulmani facendo più di 8mila morti. Karadzic, all'epoca del massacro, era presidente della parte serba della Bosnia-Erzegovina (la Repubblica Srpska). «Gli americani fornirono le armi all'esercito musulmano-bosniaco, le portarono a Tuzla e da lì a Srebrenica dove vennero usate per attaccare civili serbi nelle aree limitrofe» racconta. Gli Usa, spiega ancora, sapevano quello che stava succedendo, cioè il genocidio che nemmeno i peacekeeper dell'Onu fermarono. «Quando gli americani rifornirono di armi i bosniaci musulmani, sapevano che stavano attaccando i civili. Loro stessi sono complici e fiancheggiatori e membri di un'organizzazione criminale con responsabilità nei crimini di guerra nella ex Jugoslavia». Karadzic ha deciso di difendersi da solo davanti al Tpi: finora si è dichiarato innocente.