Una bacchettata alla presidente della giunta regionale, Debora Serracchiani e un invito, rivolto a tutti, di «essere rigorosi nel trattare temi legati all’immediato dopoguerra in queste terre e alla strage di Vergarolla in particolare».
La studiosa Claudia Cernigoi, in rappresentanza della testata “10 Febbraio” e la storica Alessandra Kersevan, esponente del gruppo “Resistenza storica”, sono state protagoniste, sabato, di un intervento che ha avuto il duplice scopo di criticare una recente dichiarazione di Serracchiani e di esprimere «il comune impegno nell’approfondire una vicenda storica sulla quale ancora non si è fatta chiarezza».
In relazione alla strage di Vergarolla, nella quale morirono, il 18 agosto del ’46, a causa dell’esplosione di un ordigno, 87 persone, intervenute a una festa popolare, Serracchiani ha recentemente definito il grave fatto «un chiaro messaggio dei servizi segreti di Tito agli italiani di Pola e dell’Istria, accertato come tale attraverso la consultazione delle carte dei National Archives di Kew Gardens, vicino a Londra. Le affermazioni di Serracchiani – ha rilevato Kersevan – sono poco meditate e inappropriate, soprattutto in conseguenza del suo ruolo.
«Come ricercatrice – ha proseguito – posso confermare che gli archivi britannici devono essere sottoposti ad attento vaglio. In base ad altre fonti, abbiamo saputo che esiste ulteriore documentazione che smentisce quanto affermato da Serracchiani. Le sue dichiarazioni – ha insistito – sono perciò forzate. Si vuole mettere in una certa luce il movimento partigiano. Guai a non ribattere alle dichiarazioni di Serracchiani – ha concluso Kersevan – che altrimenti potrebbe trasformarsi in una verità rivelata, cosa che non è».
Cernigoi è partita dalla definizione di Maria Pasquinelli: «una terrorista – ha detto – e gli jugoslavi non avrebbero avuto interesse a terrorizzare la popolazione italiana affinché se ne andasse, quando già la stragrande maggioranza aveva deciso in tal senso. Ciò che e’ successo in Istria – ha concluso – va spiegato all’interno della logica di spartizione fra Stati di quel preciso momento storico».
Ugo Salvini su Il Piccolo del 9 settembre 2013
Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia