“Dobbiamo accettare i fatti. La Croazia purtroppo è in crisi. Il sistema è imprevedibile e instabile. Dobbiamo guardare la verità dritta negli occhi e lavorare al fine di eliminare le deviazioni”. Lo ha affermato ieri ai microfoni della Radio croata il presidente della Repubblicaa, Kolinda Grabar Kitarović. […] Interpellata sulla sorte della scultura raffigurante Josip Broz, donata al Museo dello Zagorje dopo essere stata “sfrattata” dal Pantovčak, Kolinda Grabar Kitarović ha ribadito di ritenere che nell’Ufficio del presidente della Repubblica di Croazia non possa essere esposta l’effige del Maresciallo Tito. “Ritengo che si tratti di una soluzione migliore rispetto a quella di continuare a tenere il busto nell’Ufficio del presidente di un Paese sorto in seguito alla dissoluzione del precedente sistema statale (l’ex Jugoslavia) e di un sistema totalitario”, ha notato Kolinda Grabar Kitarović. Ha ripetuto di considerare Josip Broz Tito un dittatore e di non accettare che il suo nome diventi sinonimo di antifascismo o della coalizione antihitleriana che ha vinto la Seconda guerra mondiale. Ha sottolineato che i membri della sua famiglia si sono battuti contro i fascisti per far ricongiungere Fiume e l’Istria alla Croazia.
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