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Konate replica a Pahor: discorso non da intellettuale (Il Piccolo 30 dic)

MONFALCONE «Bel segno». Bou Konate (origini senegalesi), ex assessore nero (non ama l’espressione ”di colore”) di Monfalcone e docente di Sviluppo sostenibile all’Università di Trieste, ribalta il concetto dello scrittore Boris Pahor sull’elezione a sindaco di Pirano di Peter Bossman, nativo del Ghana. E il giudizio diventa di segno opposto.

Pahor, scrittore triestino della minoranza slovena, ha sorpreso un po’ tutti in un’intervista al quotidiano di Capodistria ”Primorske Novice”: «Abbiamo dato tanto per quel pezzo di terra e ora c'è il sindaco nero. Dio mio, dove c’è coscienza nazionale, qui? Non ho nulla da dire sul fatto che sia di colore. Ma se già hanno eletto un non sloveno, avrebbero dovuto eleggere al massimo un membro della comunità italiana, che vive lì. Scegliere uno straniero per sindaco è un brutto segno». Che dire? Konate vorrebbe non dovere credere a quello che legge: «Spero che abbiamo interpretato male il suo pensiero. Altrimenti è un peccato. Un peccato che parole come queste arrivino da uno scrittore. Il ruolo dell’intelletuale è un altro. E quello di far confluire i popoli verso obiettivi comuni. Lavorare insieme per rendere migliore questo mondo». E aggiunge: «Al limite un politico avrebbe potuto dire cose del genere. I politici hanno sempre diviso per regnare. Ma non un intelletuale con la storia di Pahor. Un intellettuale non ha confini. È di tutti. Deve lavorare per il bene comune. Non deve dividere». L’ex assessore monfalconese, che ha intenzione di incontrare al più presto il sindaco di Pirano Bossman, non ama i nazionalismi e preferisce parlare in prima persona: «Io, per esempio, mi sento fortemente radicato in questo territorio ma nello stesso tempo penso di appartenere a tutti. Tutti possono usufruire della mia conoscenza». E quindi? «Quando ho saputo che è stato eletto Bossman a Pirano è stato un piacere. È fantastico vedere come un piccolo comune si sia espresso in questo modo. È la dimostrazione che il popolo non ha più questi confini mentali che i politici insistono a riproporre. I popoli pensano in modo diverso. I popoli sono molto più avanti dei loro dirigenti. Quello di Pirano è un bel segno. Un bel segno della Slovenia e del popolo sloveno. Un sindaco si giudica per come amministra. Un bel segno di maturità. La dimostrazione che il valore dell’uomo non sta in una corteccia» (fa.do.)

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