Gli esuli reclamano gli indennizzi per i beni rapinati da Tito dopo la fine della seconda guerra mondiale dallo Stato italiano considerandoli tardivi ed irrisori? Non se ne parla. Una sentenza del 25 marzo della Corte di Cassazione è la pietra tombale sulla richiesta dei profughi istriani, fiumani e dalmati. Adesso, però, si apre lo spiraglio di un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo. «Siamo pronti a presentarlo per contestare l’elemosina elargita dall’Italia agli esuli – dichiara l’avvocato triestino Sardos Albertini -. Così lo Stato sarà chiamato a rispondere della violazione del diritto ad un risarcimento congruo per i beni scippati a chi è stato costretto a lasciare l’Istria e la Dalmazia».
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