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La Chiesa croata scomunica il sesso insegnato a scuola (Il Piccolo 11dic12)

Chiesa e Stato ai ferri corti in Croazia. Parroci e vescovi hanno scatenato una vera e propria offensiva dai pulpiti contro l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole. Ad alzare la voce nella cattedrale di Zagabria è stato il vescovo ausiliario della capitale, Mijo Gorski il quale ha definito il provvedimento preso dal governo di centrosinistra guidato dal premier Zoran Milanovic come «anti-croato e anti-cattolico» scatenando una vera e propria standing ovation tra gli astanti fedeli. Analoghe reazioni si sono avute nelle centinaia di parrocchie sparse per il Paese dove i parroci hanno esortato i fedeli a protestare contro il provvedimento governativo che, a loro detta, fornisce una guida sul sesso e sul controllo delle gravidanze che definisce l’omosessualità come un fenomeno di minoranza ma assolutamente normale.

 

Per la Chiesa si tratta di una vera e propria bestemmia contro la quale i fedeli devono combattere con tutte le armi a loro disposizione. Per il clero croato è indispensabile in primis firmare una petizione contro la frequenza scolastica alle lezioni di educazione sessuale. E se questo non dovesse bastare invita i genitori a far marinare la scuola ai figli oppure di andare a prendere gli stessi all’inizio dell’ora di educazione sessuale e portarli a casa a prescindere dalle conseguenze che ciò determinerebbe nel curriculum scolastico.

 

Nell’occhio del ciclone della Chiesa cattolica croata è finito il ministro dell’Istruzione, Željko Jovanovic al quale i rappresentanti del clero avrebbero chiesto un incontro per discutere della questione e per ben tre volte si sarebbero sentiti rispondere che il ministro è occupato. Questo significa, sostengono fonti della Conferenza episcopale croata, riportate dal Jutranji List, che il governo Milanovic non è pronto al dialogo. Dopo che nonostante mesi di forte pressione la Chiesa non è riuscita a bloccare la legge sulla fecondazione artificiale questa volta lo strappo sembra proprio insanabile e gli organismi ecclesiastici stavolta vogliono andare fino in fondo. E, per avere successo, hanno bisogno dell’aiuto dei genitori cattolici.

 

Già un mese fa la Conferenza episcopale croata aveva accusato il governo di violare, con l’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole, il trattato Chiesa-Stato violando altresì la Costituzione ove si garantisce ai genitori il diritto di educare liberamente i propri figli. Il cardinale Božanic è stato chiarissimo. In un incontro pubblico con i direttori degli asili e delle scuole di Zagabria ha affermato che «contro la volontà della maggioranza di chi opera nel settore dell’istruzione si cerca di introdurre forme educative che non sono in conformità con la tradizione croata». L’Associazione cattolica Grozd ha ancor più rincarato la dose delle critiche sostenendo che lo Stato, con l’educazione sessuale nelle scuole, introduce una sorta di propaganda omosessuale e ha annunciato l’inizio della raccolta delle 400mila firme necessarie per chiedere un referendum sulla vexata lex.

 

Mauro Manzin

“Il Piccolo” 11 dicembre 2012

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