L’annuario «El Portego», il calendario per il 2022, un documentario e la mostra dei lavori del Gruppo di ceramica: l’«Armando Capolicchio» presenta i frutti della propria attività
“Il contadino che parla il suo dialetto è padrone di tutta la sua realtà”. Così scriveva Pier Paolo Pasolini, che vedeva nel dialetto l’ultima sopravvivenza di ciò che ancora è puro e incontaminato. Oltre a costituire il nostro albero genealogico linguistico, infatti, il dialetto ci riporta alle nostre origini, alle nostre tradizioni, alla semplicità dei giorni di gioventù dei nostri nonni di cui oggi abbiamo perso il valore. Non i gallesanesi, fieri custodi della purezza del loro idioma e intrepidi difensori delle proprie tradizioni, delle consuetudini e degli antichi usi e costumi, che assieme costituiscono una vera e propria ricchezza. Una ricchezza che Gallesano desidera non soltanto conservare e proteggere, ma anche promuovere. E una delle vie scelte per farlo è “El Portego”, l’annuario della Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio”, la cui ultima – la 19.esima – edizione è stata presentata dalle redattrici responsabili della pubblicazione Lorena Ghiraldo Moscarda e Debora Moscarda. Una pubblicazione più ricca che mai, rivista sia nella grafica che nei contenuti e che dà ampio spazio soprattutto al particolare idioma gallesanese.
“Quest’anno abbiamo voluto porre in risalto la nostra preziosa parlata, tentando di dare un contributo alla sua conservazione”, ha detto Lorena Ghiraldo Moscarda, che parafrasando proprio Pasolini, ha poi sottolineato come l’obiettivo è tutelare ciò che i gallesanesi hanno di più puro e incontaminato. Il desiderio delle responsabili de “El Portego” è anche quello di stimolare la produzione letteraria in istrioto gallesanese. La caporedattrice dell’annuario ha poi rilevato che un altro fine della pubblicazione è quello di fare rivivere i ricordi e le emozioni del passato. Un obiettivo centrato in pieno grazie anche all’impegno del Gruppo letterario della CI, che per 12 mesi ha lavorato per rispolverare memorie e ricordi sfumati che grazie a pochi ancora resistono all’inesorabile trascorrere del tempo. Memorie e ricordi, ma anche accadimenti lontani che senza la dedizione degli attivisti del gruppo letterario sarebbero stati destinati a finire nel dimenticatoio.
A Debora Moscarda è spettato l’onore e l’onere di sfogliare le pagine dell’annuario assieme ai pochi soci che hanno avuto l’opportunità di seguire dal vivo la presentazione. Dalla redattrice del giornalino si è così appreso che nell’annuario comunitario gli attivisti e le attiviste del gruppo letterario affrontano diverse tematiche quali la storia della località, la toponomastica di Gallesano, la linguistica e molto altro ancora. Le prime pagine de “El Portego” sono, infatti, riservate a temi di attualità, come l’intervista alla vicesindaco di Dignano e presidente della CI “Armando Capolicchio” di Gallesano, Diriana Delcaro Hrelja. Uno spazio è poi riservato all’ultima edizione del Concorso letterario “Michele della Vedova” e ai suoi protagonisti. Tra le pagine dell’annuario è presente pure una riflessione sull’istrioto di Gallesano. Non mancano poi le interviste ai collaboratori e alle collaboratrici di lunga data del sodalizio e l’intervista a Violana Valente, prima parrucchiera del gruppo folcloristico dell’“Armando Capolicchio”. Immancabili come sempre l’album fotografico e l’angolo dei bambini. Particolarmente interessante è poi il capitolo dedicato alla Gallesano del primo dopoguerra e al ritorno dei gallesanesi sfollati a Wagna. Questo e altro all’interno dell’annuario che gli interessati potranno ritirare, gratuitamente, direttamente in Comunità a partire dal 10 gennaio.
Dalla stessa data potrà essere ritirato anche il Calendario 2022 della Comunità degli Italiani presentato in anteprima da Diriana Delcaro Hrelja, la quale ha svelato che il tema scelto è la cucina tradizionale di Gallesano. Nell’occasione è stato pure presentato il cortometraggio “’L nostro sinbolo”, un singolare documentario in istrioto gallesanese, sottotitolato in italiano, che spiega in modo divertente come nasce il “sinbolo”, ovvero l’originale tamburello gallesanese. Alla realizzazione del documentario hanno partecipato tre diverse generazioni di gallesanesi. l’attore protagonista più anziano è Corino Moscarda, che spiega a un gruppo di bambini le fasi di costruzione del “sinbolo”, che passa poi nella mani di due attivisti del gruppo folcloristico della CI, che si presentano ai piccoli suonando una furlana e un valzer. Come se non bastasse alla Comunità degli Italiani è stata inaugurata anche un mostra dei lavori del gruppo di ceramica del sodalizio e degli alunni dell’elementare di Gallesano, che per l’occasione hanno realizzato, rispettivamente, alcune “bocalete” (tradizionali e non) in ceramica e diversi disegni degli originali boccali.
Marko Mrđenović
Fonte: La Voce del Popolo – 01/01/2022