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La Croazia diventa europea (qn.quotidiano.net 30giu13)

Una volta la Cortina di Ferro partiva da Stettino ed arrivava a Trieste. Oggi l’ultimo rimasuglio della divisione tra Est ed Ovest cade con l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea. Ai festeggiamenti per l’ingresso nell’Unione Europea della Croazia – che diventa il ventottesimo Paese Ue – partecipa a Zagabria anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, impegnato in una serie di incontri con le autorità croate e con gli esponenti della comunità italiana che vive in Croazia. A Zagabria anche il ministro degli Esteri Emma Bonino.

Per l’occasione Napolitano, in un suo intervento sul Piccolo di Trieste, scrive: “Con l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea i popoli croato e italiano condividono un futuro comune nell’Europa unita. Radici profonde uniscono i nostri popoli e ci assegnano anche il dovere di ricordare le tragedie e le divisioni causate dalle ideologie totalitarie e dal più cieco nazionalismo nel secolo scorso”.

Il Capo dello Stato ricorda “la dichiarazione congiunta dei Capi di Stato d’Italia e Croazia a Pola il 3 settembre del 2011, preceduta dalla partecipazione dei Capi di Stato di Italia, di Croazia e di Slovenia all’indimenticabile concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste il 13 luglio 2010: furono, quelle occasioni, prove emblematiche del comune impegno per la sincera amicizia tra i nostri Paesi”.

“Nello sviluppare capacità di stabilizzazione per una regione così importante come i Balcani occidentali – continua Napolitano – e nel mantenere un dialogo costruttivo con i Paesi confinanti e vicini, la Croazia ha saputo conquistare la fiducia europea. L’appartenenza all’Unione ne rafforzerà questo ruolo. E l’Italia continuerà a sostenerlo, come ha incoraggiato e appoggiato ogni passo dell’impegnativo cammino verso il traguardo dell’adesione”.

“Occorre adesso lavorare insieme – prosegue il Capo dello Stato – per portare a termine il processo di avvicinamento e adesione all’Europa unita dei Paesi dell’area balcanica, per contribuire al rilancio dello sviluppo economico dell’Unione e per perseguire con comune determinazione la costruzione di una Europa politica nell’interesse dei suoi cittadini”.

Gli italiani che ogni estate decidono di trascorrere le vacanze in Croazia, circa un milione, con l’ingresso di Zagabria nella Ue possono ora attraversare il confine in modo più veloce e semplice, ma devono pur sempre fermarsi una volta, per esibire i documenti. Ai valichi di confine tra la Croazia e la Slovenia alla mezzanotte di oggi vengono aboliti i controlli doganali. Restano però quelli di polizia, fin quando, probabilmente tra tre o quattro anni, Zagabria entrerà anche nella zona Schengen di libera circolazione delle persone.

Niente più due punti di controllo, quello sloveno e quello croato, ma solo uno, il cosiddetto valico di confine congiunto detto “one-stop border control”. Per i turisti italiani in entrata o in uscita dalla Croazia basta esibire i documenti (anche solo la carta d’identità), e solo una volta. Ma niente più rimborso Iva per gli acquisti sopra i 70 euro, come in passato.

Minori disagi e code sono attesi per coloro che decidono di recarsi in automobile o pullman a Dubrovnik [Ragusa di Dalmazia], la perla dell’Adriatico croato, all’estremo sud. La regione dove si trova la famosa località turistica non ha infatti un contatto territoriale contiguo e ininterrotto con la Croazia e dunque con la Ue, e diventa una sorta di enclave dell’Europa, circondata dalla Bosnia-Erzegovina. È necessario fermarsi in entrata in Bosnia per controlli, attraversare i circa 10 km di strada statale, rientrare in Croazia a un secondo valico di confine, per poi continuare verso Dubrovnik.

(fonte www.qn.quotidiano.net 30 giugno 2013)

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