ROMA «In qualità di figlia di Sergio Endrigo se avessi saputo che all'interno del film di Tornatore ci sarebbe stata una scena raccapricciante, quale l'uccisione inutile di un povero toro, non avrei mai dato l'autorizzazione all'utilizzo del brano di mio padre ”Era d'estate”». Lo dice Claudia Endrigo, figlia del cantautore istriano scomparso nel 2005, dopo la segnalazione della Lav in merito all'ultimo lavoro del regista siciliano. «Mio padre ed io – aggiunge – abbiamo sempre stimato e ammirato Giuseppe Tornatore, ma papà mi ha anche sempre trasmesso, insieme a mia madre, il massimo rispetto e amore per ogni essere vivente. Per questo – conclude – non andrò a vedere il film».
Il regista premio Oscar, che oggi, alle 13.40 sarà a ”Quelli che il calcio” su Raidue, giovedì 1° ottobre sarà ospite a Trieste di FilMakers per incontrare il pubblico del Cinecity alla proiezione del suo ultimo epico lavoro, che ha aperto l’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ed è in lizza per rappresentare l’Italia ai premi Oscar (la cinquina delle nomination sarà annunciata martedì 29 settembre).