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La gioia di Giovanni, italiano d’Istria atleta croato del 2012 (Il Piccolo 31dic12)

Il 2012 si chiude ma Giovanni Cernogoraz, il campione del tiro a volo, specialità fossa olimpica (quella conosciuta come “trap”), vorrebbe non finisse mai. Un continuo succedersi di emozioni, esaltate proprio in questi giorni dall’ennesima consacrazione: una giuria composta da 386 giornalisti di 56 testate diverse coordinati dal quotidiano sportivo di Zagabria “Sportske novosti” lo ha eletto Sportivo croato dell’anno. Una soddisfazione doppia per lui, appartenente alla minoranza italiana in Istria, seguito sempre con un po’ di distacco in Croazia e accompagnato pure da qualche battuta polemica qua e là, proprio per il suo essere italiano. «Questo riconoscimento è stata una soddisfazione grandissima – commenta adesso Giovanni -: tutti gli anni seguivo la proclamazione del vincitore e mai e poi mai avrei pensato che un giorno il premiato sarei stato proprio io. Davvero il miglior coronamento di un’annata che resterà indimenticabile».

 

Giovanni Cernogoraz, trent’anni appena compiuti, di Cittanova, è da anni ai vertici del tiro a volo. Non a caso in bacheca ha anche un bronzo ai Mondiali juniores di Lathi, anno 2002. Eppure, come spesso succede a chi pratica discipline sportive che non vanno mai in prima pagina nemmeno sui quotidiani sportivi, è diventato un nome noto solo grazie al trionfo olimpico. E anche gli sportivi italiani lo hanno scoperto quando, dopo aver sconfitto l’azzurro Massimo Fabbrizi allo shoot-off, in conferenza stampa si è servito dello stesso interprete utilizzato dal rivale: «Che problema c’è, in casa parlo sempre in dialetto, è l’italiano la mia lingua».

 

Proprio con Massimo Fabbrizi è rivale sì, ma anche grande amico. Così come è amico di Jessica Rossi, l’azzurra d’oro nel trap femminile a Londra. «Nelle scorse settimane sono venuti a trovarmi a Cittanova e abbiamo trascorso delle bellissime ore assieme: era da tempo che avevamo programmato questo incontro ma poi gli impegni di ciascuno l’avevano sempre fatto rinviare. Beh, quando sono arrivati si sono meravigliati a vedere in giro ancora tanti manifesti dedicati al mio oro». Già, perché lo sport è questo: amicizia innanzitutto, «e poi è normale che in gara ciascuno voglia vincere, ci mancherebbe. Ma questo non toglie nulla ai rapporti personali, bellissimi tra noi».

 

Giovanni Cernogoraz ormai è un’autorità a Cittanova e in tutta l’Istria. «E il bello è che fino all’Olimpiade in pochi conoscevano il mio sport. Poi, è cambiato tutto: in tanti mi vengono a cercare e mi fa grande piacere che mi pongano tante domande sul tiro a segno e sulla mia specialità, la fossa olimpica». Una passione che Giovanni coltiva fin da ragazzino. «Poi, quando ho cominciato a fare seriamente mi sono iscritto a un poligono croato e quindi alla Federazione croata. E non mi è mai passato per la mente di cambiare» ricordava quest’estate a chi gli chiedeva come mai non avesse mai scelto di attraversare il confine (anzi, i confini) per approdare in azzurro.

 

Un cruccio però ora Cernogoraz ce l’ha. La Federazione internazionale ha cambiato le regole di gara, dal prossimo anno i punteggi delle qualificazioni non varranno più nelle serie di finale dove si ripartirà da zero. «E questo non è giusto» arriccia il naso lui…

 

Guido Barella

“Il Piccolo” 31 dicembre 2012

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