Fervono le iniziative per celebrare il 90.o anniversario della vittoria della Grande Guerra, iniziative che vedono in prima linea la Federazione Grigioverde con una serie di appuntamenti già programmati per questo weekend, il 4 e 5 ottobre, l’1 e 2 novembre. Domani, alle 9.15, l’appuntamento per la commemorazione dell’anniversario è sul Colle di San Giusto e, alle 18, al Circolo Ufficiali, mentre domenica, alle 9.15, la cerimonia si terrà alla Foiba di Basovizza, quindi all’ex campo profughi di Padriciano.
La nascita della Grigioverde risale al 15 marzo 1949 – tra alcuni mesi dunque, festeggerà i sessant’anni – e il suo fondatore è stato Guido Slataper, l’eroe del Podgora (1915) e del Montesanto (1917), fratello di Scipio Slataper, l’autore de «Il mio Carso», morto eroicamente in guerra nel 1915.
Il nome dato alla Federazione – Grigioverde, appunto – è per antonomasia il colore del soldato italiano combattente in due guerre mondiali. Il colore della buona e della cattiva sorte, il colore che si è macchiato del sangue italiano in mezzo secolo di tragica storia. Grigioverde, dunque, nel segno di tutti i combattenti e di quanti prestano servizio con nuove uniformi, nuove mostrine, fiamme e insegne.
Nella Federazione, dicono i suoi aderenti, questo glorioso colore «si apre in tutta la gamma dell’iride per chiudere nello stesso abbraccio i fratelli in bianco e blu della Marina, e quelli in grigio-azzurro dell’Aeronautica, quelli in rossoblù dell’Arma benemerita e, infine, quelli in gialloverde della Guardia di finanzia». E va sottolineato che l’iniziativa di costituire questa Federazione non trova riscontri in nessun’altra parte d’Italia: la sua nascita, infatti, fu suggerita dal momento storico e politico così convulso che vivevano Trieste e le terre limitrofe in quegli anni.
Costituita da ben 37 associazioni e operante al di fuori dei partiti politici, sempre memore di ciò che il 27 maggio ’49 Guido Slataper aveva scritto al direttore de «La voce della Sera!» («Io non appartengo a nessun partito, sentendomi fedele soltanto alla patria che per me sta assai più in alto di tutti i partiti»), la Grigioverde si propone tra gli obiettivi quello di propugnare i diritti e gli interessi nazionali in questo estremo lembo d’Italia, armonizzando i propositi, le iniziative e le attività delle associazioni federate. Di affratellare tutti coloro che vestirono la divisa nelle diverse Forze armate e, ancora, di custodire le tradizioni di gloria e le memorie dei caduti, prendendo ogni iniziativa per onorarli degnamente. Scopo importante, infine, è quello di assistere e tutelare i commilitoni delle associazioni federate e appoggiare ogni giusta iniziativa assistenziale presa nell’interesse dei rispettivi aderenti.
Dopo Guido Slataper sono stati presidenti della Grigioverde Gianfranco Tamaro, Guido Nobile, Eugenio mattarelli e, dal 1995 a tutt’oggi, Riccardo Basile.
La curiosità. È stata una lunga usanza quella della Federazione Grigioverde di riunire i componenti del Consiglio direttivo e gli esponenti delle Associazioni aderenti a incontri conviviali denominati «Rancio Grigioverde». Un’amabile occasione d’incontro per incrementare i rapporti interpersonali, promuovere iniziative, commentare il cammino percorso. Il primo «Rancio Grigioverde» si tenne il 4 aprile 1949 – erano trascorsi venti giorni dalla nascita della Federazione – all’allora birreria Dreher di via Giulia. Per ogni commensale il costo di partecipazione era di 360 lire.
Grazia Palmisano