Ha quasi un sapore simbolico il viaggio di questi giorni della goletta “Palinuro” dalla sponda occidentale a quella orientale dell’Adriatico. Venezia e Ragusa, le due antiche Repubbliche marinare dell’Adriatico, offrono ancor oggi scenari e paesaggi urbani unici. Storia e cultura, passato e presente “navigano” di pari passo per rafforzare la collaborazione tra le due sponde. E la missione della “Palinuro” nella Dalmazia meridionale è un ulteriore prezioso tassello di questa cooperazione.
La nave scuola “Palinuro” della Marina italiana, proveniente da Venezia, è giunta infatti a Ragusa (Dubrovnik), nell’ambito della collaborazione bilaterale con la Marina da guerra croata. Durante la sua permanenza nel porto raguseo di Gravosa (Gruž), fino a lunedì prossimo, la “Palinuro” sarà aperto alla cittadinanza.
Nella mattinata di ieri una delegazione della nave, con in testa il comandante Mauro Panarello, affiancato da Luca Laudiero, in rappresentanza dell’Ambasciata italiana, è stata ricevuta dal presidente della Regione di Ragusa (Dubrovnik) e della Narenta (Neretva), Nikola Dobrosavljević e dal suo vice, Davorko Obuljen.
Dobrosavljević ha illustrato agli ospiti tutte le peculiarità geografiche e culturali del Raguseo, nonché lo stretto collegamento di questa Regione con la marineria e la navalmeccanica. Tra l’altro, ha sottolineato gli ottimi rapporti tra l’area in questione e l’Italia, rilevando l’importanza dei numerosi accordi di collaborazione firmati con le Regioni italiane.
Da parte sua, Mauro Panarello ha espresso soddisfazione per la collaborazione in campo militare con la Marina da guerra croata e per l’arrivo della “Palinuro” a Ragusa (Dubrovnik), presentando quindi agli ospitanti le caratteristiche tecniche dell’unità.
La nave scuola, come ricordato, è giunta in Dalmazia da Venezia, al termine di quattro giorni trascorsi in Laguna, durante i quali è stata pure ormeggiata nello spettacolare scenario del Bacino di San Marco. Gli allievi hanno partecipato a molteplici attività, dalle visite guidate al Palazzo Ducale e al Museo Navale, posti ricchi di storia e dall’incredibile bellezza, alle consuete esercitazioni in alberata che, nella cornice unica di piazza San Marco, hanno richiamato lo stupore e l’interesse di moltissimi turisti e imbarcazioni nella Laguna.
Durante la sosta l’ammiraglio di squadra Gerald Talarico, comandante delle scuole della Marina, ha visitato l’Unità per incontrare i futuri Marescialli con i quali ha parlato a lungo. Inoltre durante la sosta nella laguna veneziana, la nave scuola ha ancora una volta ospitato a bordo, per l’ultima tappa della campagna “Il Mare deve Vivere”, gli operatori del WWF che hanno sensibilizzato i visitatori. Tra gli altri ospiti a bordo, i cani da salvataggio dell’Associazione SICS, i gruppi ANMI e la Lega Navale.
L’unità è stata varata nel 1934 nel cantiere navale di Nantes, in Francia e, dal 1955, presta servizio in seno alla Marina da guerra, adibita all’addestramento dei cadetti frequentanti la scuola per sottufficiali “Mariscuola Taranto”. La “Palinuro” è una “Nave Goletta”. Il termine indica che la nave è dotata (armata) di tre alberi leggermente inclinati verso poppa che, partendo da prora, prendono il nome di trinchetto, maestra e mezzana. A essi si aggiunge l’albero di bompresso che sporge dall’estremità prodiera. Il trinchetto è armato con vele quadre, quelli di maestra, mezzana e il bompresso sono armati con vele di taglio (rande, controrande, fiocchi, stralli).
La nave ha un dislocamento di circa 1341 tonnellate, è lunga 59 metri (68 metri fuori tutto) ed ha una larghezza massima di 10 metri. La superficie velica complessiva è di circa 1.000 mq., distribuiti su quindici vele. L’altezza degli alberi sul livello del mare è di 35 metri per il trinchetto, 34,5 metri per la maestra e di 30 metri per l’albero di mezzana. Lo scafo, così come gli alberi, è in acciaio chiodato ed è costituito da un unico ponte (detto di coperta), sotto al quale sono ubicati i locali di vita, le segreterie, i depositi, la cambusa, le celle frigorifere e la sala macchine. Sopra il ponte di coperta ci sono le strutture del castello prodiero e il cassero poppiero sul quale, a poppa estrema, è collocata la plancia di comando. All’interno del cassero sono ubicati gli alloggi e i locali di vita degli ufficiali e dei sottufficiali, la cucina e il forno. Altri locali di vita si trovano all’interno del castello di prora.
L’equipaggio della “Palinuro” si compone di ottantatré militari ed è integrato durante l’attività operativa quando imbarca un nucleo di supporto di altri trenta militari. Nave “Palinuro” svolge due compiti principali, offrire il supporto necessario alla formazione degli allievi Sottufficiali e contribuire alla proiezione d’immagine della Marina Militare. Il primo obiettivo si realizza durante le campagne d’istruzione annuali, quando a bordo della nave imbarcano, in aggiunta all’equipaggio, circa cinquanta allievi della Scuola Sottufficiali di Taranto (Mariscuola Taranto). In quest’occasione i giovani affrontano diverse settimane di navigazione, per molti di loro si tratta della prima esperienza d’imbarco.
Il contributo promozionale e d’immagine della Marina Militare si manifesta principalmente durante le soste nei porti nazionali ed esteri, durante le quali la nave testimonia verso la popolazione e le autorità Locali le più antiche tradizioni della marineria italiana.
Il motto di nave “Palinuro” è “Faventibus Ventis”, “Che i venti vi siano favorevoli”.
(fonte “la Voce del Popolo” 7 settembre 2013)
La splendida nave-scuola della Marina Militare italiana “Palinuro” davanti a Ragusa di Dalmazia
(foto www.dubrovacki.hr)