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La memoria è l’eterno presente (Voce del Popolo 23mar13)

Il ruolo della scuola e della famiglia, nonché i valori sui quali è stata fondata l’istruzione pubblica fiumana sono stati i pilastri portanti della cerimonia in occasione del 125.esimo anniversario dell’apertura dell’edificio scolastico nel quale opera attualmente la SMSI di Fiume. I festeggiamenti sono iniziati con alcuni brevi commenti dei ragazzi ad alcuni titoli di giornale riguardo alla difficile condizione della scuola e dell’insegnamento ai giorni nostri. Gli studenti della SMSI hanno riproposto successivamente la cerimonia inaugurale che ha segnato l’inizio dell’attività didattica 125 anni fa e hanno pronunciato i discorsi inaugurali, accompagnati dal coro della scuola di musica, che ha eseguito l’inno reale di Kölcsey e dalla banda Spinčići che ha eseguito l’inno imperiale.

Il primo discorso riproposto è stato il saluto e la benedizione dell’arcidiacono Giovanni Fiamin, che più di un secolo fa invitava gli insegnanti a ingentilire gli animi dei ragazzi tramite l’istruzione e a non fare distinzioni di censo o condizione, ma soltanto in base alle differenze nell’assiduità e nella diligenza dimostrati negli anni di studio. La scuola, secondo il monsignore, insegna alla gioventù a diventare cittadini responsabili e opera a beneficio di tutta l’umanità.

Un altro importante messaggio è quello lanciato dal presidente del Comitato scolastico dell’allora Scuola cittadina maschile, che l’otto gennaio del 1888 invitò i genitori e le famiglie a collaborare con gli insegnanti per inculcare nei ragazzi l’amore per lo studio. L’incredibile attualità dei discorsi degli operatori scolastici che gettarono le fondamenta dell’istruzione odierna è rintracciabile pure nel discorso della dirigente della Scuola cittadina femminile, impersonata dalla bravissima Anastasia Marčelja, che ricordò il ruolo della donna nella famiglia, ma sottolineò contemporaneamente l’importanza dell’istruzione femminile nel progresso dell’intera società.

La bellissima rievocazione storica, in tutto fedele all’originale, ha riportato alla mente dei presenti l’imminente entrata di Fiume nella Comunità europea, che riporterà la città in un contesto più ampio e multiculturale. La preside, Ingrid Sever, ha ricordato che per certi aspetti, Fiume ha fatto propri i valori dell’Europa Unita molti decenni prima della nascita di questa federazione. “La tolleranza, la multiculturalità – ha spiegato – ma anche l’apertura degli istituti scolastici ai cittadini meno abbienti, rappresentano la base di una coscienza europea matura e moderna. I discorsi della Fiume di allora ci possono ancora insegnare tante cose di cui una tra le più importanti è la trasmissione con convinzione e tenacia del nostro senso di appartenenza, delle nostre origini, delle nostre radici e della nostra identità di scuola. Claudio Magris affermò che ‘la memoria non è il passato, bensì l’eterno presente di tutto ciò che ha senso e valore’ e penso che questo messaggio ci accompagnerà anche nel nostro ope

rato futuro”. La preside Sever ha concluso citando le parole della dirigente femminile, che disse “Offriamo i frutti della nostra applicazione al bene generale di questa amata Fiume in cui sempre trionfino: la simpatia fraterna, la mutua tolleranza e la reciproca condiscendenza”.

Il presidente vicario della Regione, Vidoje Vujić, ha fatto gli auguri alla scuola per aver mantenuto alta la qualità dell’insegnamento ed essere riuscita a sopravvivere alle vicissitudini e ai conflitti bellici del XX secolo. “La SMSI ha un’importanza fondamentale per la nostra città – ha continuato Vujić –, perché è una parte indissolubile della sua identità e ha contribuito a plasmarla nel corso di più di un secolo. L’apertura della scuola ai ragazzi meno abbienti ci ha permesso pure di creare una serie di generazioni che per molti aspetti hanno superato i propri genitori. Il liceo fiumano per noi è sempre stato un ponte verso l’Italia e una miniera di cultura e lingua italiana. Credo, appunto, che questa diversità culturale abbia rappresentato e rappresenti tutt’oggi un punto di forza per tutti noi. Sono contento che negli ultimi decenni le scuole italiane abbiano aperto i propri battenti anche ai ragazzi delle altre nazionalità e che il mosaico culturale sia sempre più vario”.

Vujić ha voluto esprimere la propria gratitudine con un certificato di riconoscenza consegnato alla preside, Ingrid Sever. Sono seguiti gli interventi di mons. Nikola Uravić, del Console generale d’Italia, Renato Cianfarani, della presidente del Consiglio cittadino, Dorotea Pešić Bukovac, del presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, della presidente della Comunità degli italiani, Agnese Superina, del presidente dell’UPT, Silvio Delbello, del presidente del Libero Comune di Fiume in esilio, Guido Brazzoduro, del preside della Facoltà di Filosofia di Fiume, Predrag Šustar, della presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Roma, Donatella Schülzer e della professoressa Erna Toncinich.

Il Console generale d’Italia, Renato Cianfarani, ha notato, giustamente, che il rapporto dei cittadini di Fiume con la loro città è sempre stato viscerale e questo attaccamento si è mantenuto nel corso dei secoli. Lo Stato italiano ha sostenuto le istituzioni della CNI, ha aggiunto, e continuerà a curare rapporti di amicizia con gli italiani residenti fuori dai confini nazionali.

Naturalmente numerosi ospiti, compresi Dorotea Pešić Bukovac e Maurizio Tremul, hanno ringraziato soprattutto i professori, che con il loro lavoro e la loro dedizione hanno formato i cittadini della nostra città. La cerimonia si è conclusa con un breve intervento della professoressa Erna Toncinich che ha ricordato il ruolo della SMSI nel campo delle arti figurative e l’importanza del pittore Romolo Venucci, che cinquant’anni fa ha istituito il primo corso di pittura.

Stella Defranza
“la Voce del Popolo” 23 marzo 2013

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