TRIESTE Lo ricordano con molto affetto come un impegnatissimo divulgatore d’impegno sociale attraverso l’Associazione donatori organi (Aido), egli stesso aveva subito ben due trapianti di cuore. È morto l’altro giorno all’ospedale di Cattinara Franco Sepich, per 35 anni dipendente dell’Ente porto di Trieste.
Era nato a Petrovia, nei pressi di Umago in Istria, nel 1941. Nel 1988 aveva subito il primo trapianto di cuore, a Bergamo, e un’altra volta, sempre a Bergamo, nel 1997.
A 18 anni Sepich era già segretario provinciale delle Acli. In seguito ha ricoperto dal 1990 al 2000 il ruolo di presidente dell’Associazione cardio-trapiantati italiani (Acti) ed è stato per lungo tempo vicepresidente e poi presidente dal 2005 al 2008 della sezione provinciale dell’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi).
«È stato – ricorda proprio l’Aido – l’animatore principale dell’attività della sezione di Trieste, organizzando numerosi convegni (sul trapianto fra viventi, sulla posizione delle religioni monoteiste, sulle cellule staminali) e tavole rotonde, al fine di diffondere sempre più la cultura della donazione. È stato un punto di riferimento importantissimo per tutti i pazienti in attesa di trapianto e un maestro di vita per tutte le persone che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarlo».