Presentato alla Comunità degli Italiani di Fiume e al Circolo della Stampa di Trieste il libro «Diario diplomatico. Un fiumano a Roma»
Si parla tanto della costruzione di ponti tra l’Italia e la Croazia, sia tramite l’avvio di collaborazioni culturali che di dialoghi diplomatici e scambi di idee. Un contributo importantissimo in questo senso è stato dato da Damir Grubiša, già Ambasciatore di Croazia a Roma dal 2012 al 2017, nonché docente di relazioni internazionali all’Università americana di Roma, il quale, grazie anche alla sua conoscenza perfetta dell’italiano, ha contribuito molto ad avvicinare la Croazia all’altra sponda dell’Adriatico. Le esperienze vissute durante il suo mandato sono state racchiuse nel volume “Diario diplomatico. Un fiumano a Roma”, una raccolta di commenti pubblicati nel corso degli anni nella rubrica “Diario di un diplomatico” del nostro quotidiano, sulle cui pagine Grubiša propone attualmente “Percorsi europei”. La pubblicazione è stata presentato alla Comunità degli Italiani di Fiume da Diego Zandel dell’editore “Oltre” e dalla professoressa presso l’Università degli Studi di Trieste, Marija Mitrović.
Quando la politica sposa la letteratura
La presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Melita Sciucca, ha salutato tutti i presenti in sala e in particolar modo il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini e il candidato a presidente dell’Unione Italiana, Felice Žiža.
“Damir Grubiša è stato Ambasciatore croato a Roma, ma è anche fiumano doc completamente bilingue e in quanto tale rappresenta un po’ tutti quanti noi – ha dichiarato Sciucca -. Il suo ruolo a Roma è molteplice in quanto ha rappresentato i croati in Italia, ma anche noi fiumani a Roma. Desidero ringraziare in particolar modo ‘La Voce del popolo’ per aver pubblicato i suoi commenti e articoli per molti anni. Non ci sono parole per esprimere l’importanza de ‘La Voce’ in quanto veicolo di italianità non solo in seno alla CNI ma anche in senso più ampio”, ha concluso. Gli aneddoti raccontati dall’ex Ambasciatore sono stati pubblicati per Gammarò, un marchio di “Oltre Edizioni”, che si propone di presentare fatti e argomenti da punti di vista originali o, almeno, poco frequentati e punta piuttosto sulla saggistica che sulla narrativa.
Ritratti brevi e suggestivi
La prof.ssa Marija Mitrović ha iniziato il suo intervento spiegando di aver letto il libro quasi come un romanzo e affermando che la sua qualità più preziosa è, secondo lei, il rapporto equilibrato tra fatti e commenti, idee e immagini. “Sono contenta che una delle prime presentazioni avvenga a Fiume – ha affermato la docente-, una dei protagonisti del romanzo. Fiume, città con un’attiva comunità italiana, fattore importante nella costruzione dei ponti tra Italia e Croazia, è una tappa fondamentale del percorso dello scrittore. Da non dimenticare che alcuni fiumani fondarono a Roma la Società Studi fiumani, impegnata nella conservazione e nello studio delle tradizioni che li legano alla loro terra natia. Anche nel prologo a questo libro Grubiša mette in rilievo il suo multiculturalismo familiare e spiega che il suo compito assegnatogli dall’allora Presidente Josipović, in quanto Ambasciatore, era quello di migliorare le stagnanti relazioni bilaterali e instaurare un clima di fiducia e rispetto reciproci. Anche se nel titolo c’è la parola diario, il racconto non è cronologico, ma l’autore rimarca che è un diario insolito che ‘soffre di anacronismi’ ed è basato su appunti presi durante il servizio. Contiene ritratti brevi ma suggestivi di molte persone incontrate nella sua carriera, personaggi costruiti con maestria, convincenti e mai ripugnanti, rispettando la privacy di ogni persona”.
Una lunga tradizione letteraria
Damir Grubiša ha dichiarato che già nel 2012, quando era partito per Roma, aveva l’intenzione di scrivere. “Questo libro è un lavoro di toppa – ha spiegato l’autore -, come una trapunta fatta di piccoli quadretti, è una collezione di frammenti di diverse tematiche affrontate anche con spirito fiumano, con lo scherzo, la ‘ciacola’, l’ironia come mezzo comunicativo tipicamente fiumano. Ho voluto dare risalto alle bizzarrie della professione diplomatica, criticata in un certo senso”.
Nel corso della serata Alessandra Baldassarri ha letto alcuni frammenti dal libro.
Stella Defranza
Fonte: La Voce del Popolo – 23/06/2022