Tema della videoconferenza di giovedì 18 Novembre a cura del Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia è stato “La questione di Trieste”, relatore il prof. Raoul Pupo (professore di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Trieste), tra i massimi conoscitori dell’Esodo giuliano-dalmata e dei massacri delle foibe.
Pubblichiamo una breve sintesi dell’incontro ad opera di Claudio Fragiacomo, dirigente dell’Anvgd di Milano.
Invitare il Prof. Pupo a parlare di un argomento attinente alla storia del Confine Orientale significa rivolgersi ad uno dei massimi esperti della materia. Ma non sempre il “luminare” è in grado di stabilire un contatto empatico con l’uditorio e destare l’interesse di chi ascolta.
Il Prof. Pupo si è dimostrato, oltre che un validissimo storico, il docente che sin dall’inizio sa entrare in sintonia con chi ascolta. Ha usato un linguaggio preciso e allo stesso tempo semplice, una metodologia coinvolgente con domande poste alternativamente a sé stesso ed all’uditorio, ha cercato di interpretare le situazioni storiche mettendosi dal punto di vista dei protagonisti degli avvenimenti.
L’argomento dell’incontro riguardava la questione di Trieste, che il relatore ha affrontato aiutandosi con delle cartine, che sono state proiettate sullo schermo a beneficio di tutti, e con alcune presentazioni PowerPoint, che il relatore ha lasciato come traccia successiva per tutti coloro che avrebbero voluto in seguito approfondire l’argomento.
Alcune osservazioni su quanto abbiamo appreso.
Innanzitutto, sono stati definiti i termini e introdotte delle marche temporali per suddividere gli avvenimenti in fasi
Successivamente si è passati all’ analisi dettagliata delle singole fasi, mettendo in evidenza il ruolo che potevano assumere i contendenti, Italia e Jugoslavia, rispetto ai vincitori del secondo conflitto mondiale. In questa spiegazione, sono emersi dei fatti nuovi, soprattutto in merito alle mosse del governo jugoslavo, ossia di Tito, nei riguardi dei territori che voleva conquistare, Friuli incluso. Si deve ringraziare la situazione in Austria, occupata da Russi e Alleati fino al 1956, se Trieste è stata tenuta saldamente dagli angloamericani fino al Memorandum di Londra, e consegnata in seguito all’Italia. Vengono anche messi a nudo i diversi tentativi degli jugoslavi per guadagnare quanto più possibile in concessioni o territori nella cosiddetta Zona A.
Con questa mia breve introduzione alla conferenza ed al relatore ho voluto “solleticare” l’interesse dei lettori, certamente curiosi nel volerne sapere di più per interpretare un importante capitolo di storia nazionale.
Per quanto mi riguarda, per una persona che, come me, è vissuta a Trieste nel periodo del Governo Militare Alleato, è con un “brivido” che si ricostruiscono questi avvenimenti, nella consapevolezza che le nostre vite avrebbero potuto assumere un esito del tutto diverso.
Claudio Fragiacomo
Fonte: Como Live, Resegone Online, Valtellina News, Varese in Luce.