TRIESTE – Avrebbe dovuto essere emesso ieri ma Poste Italiane ha deciso di «differire» la sua uscita «ad altra data»: il francobollo dedicato a Fiume (ora in Croazia) quale «Terra orientale già italiana» non ha così avuto l´annullo atteso da filatelici e soprattutto dagli esuli fiumani e istriani. Uno stop che ha scatenato polemiche a Trieste ma anche in Parlamento. Per le Poste la decisione è stata presa «su
richiesta del ministro delle Comunicazioni, dopo la segnalazione degli Affari Esteri per una valutazione ulteriore circa il momento più opportuno per dare corso all´emissione filatelica». «Inaccettabile» sostengono le associazioni degli esuli come l´Anvgd (Associazione Venezia Giulia Dalmazia) e l´Unione degli Istriani, il cui presidente Massimiliano Lacota, ha ricordato che già all´annuncio dell´iniziativa si erano sollevate critiche in Croazia per il tono della frase contenuta nel francobollo e ritenuta «irredentista». Contestata anche l´immagine sul francobollo, il Palazzo del governo di quando la città era italiana. Per il presidente dell´Anvgd, Lucio Toth, «pochi millimetri di carta hanno risvegliato il complesso d´inferiorità che affligge i croati più arretrati, alla vigilia delle loro elezioni».
Dure prese di posizione anche da parte di An. «È di inaudita gravità» per l´ex ministro delle comunicazioni, Maurizio Gasparri e Roberto Menia. I due hanno presentato un´interrogazione chiedendo se la scelta dipende dalle «indicazioni del governo italiano assunte a seguito delle ripetute pressioni croate». Per il presidente della Commissione di vigilanza Rai, Pasquale Landolfi, «sarebbe molto grave se si trattasse di una definitiva cancellazione di un francobollo celebrativo». Secondo Carlo Giovanardi (Udc) «l´incauta sospensione della vendita dei tre milioni di francobolli rischia da un lato di innescare speculazioni filateliche» dall´altro «creare malintesi con la vicina Croazia, di cui nessuno mette in dubbio la sovranità su quella città. Bisogna chiarire subito che l´emissione è semplicemente spostata a metà dicembre».
