E non fu un caso che l’ottantaseienne presidente provvisorio dell’Assemblea Costituente, quel Vittorio Emanuele Orlando insigne giurista, ma altrettanto fine politico siciliano, decise di inaugurare i lavori ««nel ricordo del dolore disperato di quest’ora, nella tragedia delle genti nostre di Trieste, di Gorizia, di Pola, di Fiume, di Zara, di tutta la Venezia Giulia, le quali però, se non hanno votato, sono tuttavia presenti, poiché nessuna forza materiale e nessun mercimonio immorale potrà impedire che siano sempre presenti dove è presente l’Italia».
LEGGI L’ARTICOLO