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La situazione della minoranza italiana in Slovenia al vaglio dell’Osce

Con un convegno a Brdo presso Kranj è stato ricordato il decimo anniversario dell’approvazione da parte di Lubiana delle Linee guida dell’OSCE sull’integrazione di società diverse. Nel suo discorso di apertura Marko Štucin, Segretario di Stato agli Esteri della Slovenia, ha ringraziato i presenti e ribadito l’importanza dell’incontro di diverse realtà.

Per l’occasione è giunto in visita ufficiale Kairat Abdrakhmanov, Alto Commissario per le minoranze nazionale dell’OSCE, che con i suoi più stretti collaboratori ha avuto modo di ascoltare una relazione sulla posizione dei gruppi minoritari in Slovenia, presentata da Stanko Baluh, Direttore dell’Ufficio governativo sloveno per le Comunità nazionali. Questi ha posto in evidenza l’ordinamento giuridico che riguarda la tutela degli italiani, degli ungheresi e dei Rom che vivono in Slovenia. Ha sottolineato che, a prescindere dal governo in carica e dalla maggioranza in Parlamento, i diritti minoritari acquisiti rimangono un punto fermo nella politica dello Stato sloveno. La collaborazione con i deputati della CNI e della Comunità ungherese, nonché con le rispettive istituzioni minoritarie, è sempre aperta e costruttiva, il che contribuisce a risolvere i problemi ancora aperti, che non sono in ogni caso insormontabili.

Al colloquio ha partecipato anche il Presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani, accompagnato dalla consulente legale, Vita Valenti, nonché da Kim Jakopič e Chiara Vianello dell’Ufficio per il bilinguismo della CAN Costiera. Il Presidente Scheriani, riferendosi all’attuazione dei diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi, si è soffermato sull’attuazione del bilinguismo nelle zone nazionalmente miste, che ancora non è a livelli auspicati, nonostante i passi avanti fatti. Una parte della sua relazione è stata inoltre dedicata al sistema scolastico, alla sua importanza per la CNI, agli sforzi per migliorare le condizioni di lavoro per docenti e alunni, alle iniziative per innalzare le competenze linguistiche di insegnanti e professori nelle scuole italiane. È stato fatto presente il problema delle sovvenzioni in campo culturale, bloccate da anni nonostante gli interventi con il competente ministero. Infine, il Presidente della CAN ha parlato ancora di Radio e Tv Capodistria, che vanno considerate istituzioni della CNI e che sono di grande importanza per l’informazione, la lingua e la cultura dei connazionali. Rilevata ancora l’importanza di garantire alle due emittenti piena visibilità su tutto il territorio d’insediamento storico della CNI, quindi anche in Croazia.

Fonte: La Voce del Popolo – 08/09/2022

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