In Croazia e Slovenia i temi legati agli strascichi della Seconda guerra mondiale e del secondo dopoguerra tengono banco in questo momento sulla scena politica. Mentre in Croazia le recenti commemorazioni a Jasenovac e Bleiburg sono state monopolizzate dalle opposte correnti politiche, in Slovenia sembra che sia stata imboccata con molta più decisione la strada della rappacificazione, l’unica in grado di evitare che gli spettri del passato continuino a invelenire il clima attuale. Il governo sloveno è intenzionato ad adoperarsi al fine di favorire la riconciliazione nazionale e di garantire a tutte le vittime della II Guerra mondiale e del dopoguerra una degna sepoltura. Lo ha sottolineato ieri al Parlamento di Lubiana il primo ministro Miro Cerar. Il premier ha reso noto che sarà contrassegnata in modo consono pure la fossa comune scoperta nel 2009 nella miniera di Huda Jama, nei pressi di Laško. Un sito nel quale sono stati rinvenuti i resti di circa 3.000 vittime delle liquidazioni avvenute nel secondo dopoguerra e per la cui conservazione di recente il governo di Lubiana ha stanziato ulteriori 70mila euro.
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