Cellule legate alla rete terroristica di al-Qaeda e al movimento islamista radicale wahhabita contrabbandano armi ed esplosivi in Croazia: lo scrive oggi il quotidiano bosniaco Nezavisne novine, che cita fonti di sicurezza di Sarajevo. Secondo l'intelligence il traffico riguarda soprattutto quelle province croate con una forte presenza musulmana. Il giornale, che cita documenti di intelligence bosniaca, riferisce che i responsabili di queste operazioni «pensano che la Croazia diventerà presto membro dell’Unione Europea e questo creerà condizioni favorevoli alla distribuzione di armi ed esplosivi per attacchi terroristici in tutta Europa, grazie all’apertura dei confini».
Secondo il documento le armi sarebbero state spedite da Karlovac e dal porto adriatico di Spalato verso la capitale croata, Zagabria: le menti dell’operazione sarebbero i musulmani bosniaci Vladimir Popilovski, Kemal Alagic, Semsudin Mehmedovic, Naser Panaslamovic ed Omer Murselovic. Mehmedovic, ex capo della polizia nella città bosniaca di Zenica, è stato accusato – ma in seguito assolto – per aver emesso documenti falsi a favore dei membri del cosiddetto «gruppo algerino» di terroristi, alcuni dei quali rinchiusi nel carcere di Guantanamo.
Fonti dei servizi segreti internazionali hanno ripetutamente lanciato l’allarme sulle «cellule dormienti» che al-Qaeda avrebbe creato in Bosnia sin dai tempi della guerra civile del 1992-1995, quando migliaia di mujahidin arrivarono dai paesi islamici per combattere al fianco dei reparti musulmani. Darko Trifunovic, esperto serbo di terrorismo, ha denunciato il cambiamento di strategia della rete terroristica che per le sue operazioni in Europa punterebbe a reclutare giovani locali, un fenomeno descritto come l’al-Qaeda bianca. www.nezavisne.com/