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La verità sulle foibe e le menzogne dell’ideologia – 16feb15

 

La celebrazione del Giorno del Ricordo, istituito il 30 marzo 2004 con una vasta maggioranza parlamentare ( i voti contrari furono una ventina tra Camera e Senato) e appoggiato da uomini come Luciano Violante e Piero Fassino, in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, ha provocato su “Micromega” del 10 febbraio 2015 le proteste dello storico Angelo d’Orsi dell’università di Torino, contro l’invito del ministro Giannini a ricordare nelle scuole gli eccidi avvenuti nell’ex Jugoslavia tra il ’43 e il ’45 e le violenze che dopo il trattato di Parigi nel ’47 portarono gli italiani a fuggire dall’Istria e dalla Dalmazia. Per d’Orsi, che sembra riprendere il giudizio di Togliatti, per il quale i prigionieri italiani in Russia non meritavano di sopravvivere per punire l’Italia di avere attaccato l’Urss, le foibe e l’esodo giuliano dalmata furono la inevitabile “vendetta” dei titini contro l’occupazione italiana e la “resa dei conti” autorizzata dai trattati del ’47. Insomma, per lo storico dell’ateneo torinese fu la punizione contro la guerra di Mussolini e sono da capire anche i sassi e gli insulti a Bologna al “treno dei fascisti”, così vennero chiamati i profughi che rientravano in Italia, mentre la CGIL minacciava la sciopero generale. Insomma, la volontà del Pci di Togliatti di appoggiare la Jugoslavia di Tito non c’entrava niente con i sassi contro il treno dei profughi. In questi anni gli storici Marina Cattaruzza, Marco Dogo, Raoul Pupo, Roberto Spazzali hanno messo in evidenza come il ‘900 sia stato il secolo delle migrazioni forzate, un fenomeno che si verificò soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale autorizzato dalla conferenza interalleata di Potsdam nel ’45 sulla base di considerazioni geopolitiche.

 

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http://lanostrastoria.corriere.it/2015/02/13/la-verita-sulle-foibe-e-le-menzogne-dellideologia/

 

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