LUBIANA – La Slovenia, lungo i 670 chilometri di confine terrestre con la Croazia, per il tramite di una serie di "accorgimenti architettonici", intende "chiudere" ben 115 passaggi di frontiera sulle strade locali, sentieri o ponti usati abitualmente dalla popolazione locale all'infuori dei valichi di confine statali veri e propri.
Nell'ambito dei preparativi per l'introduzione del regime di Schengen al confine con la Croazia a partire dal 1.mo gennaio prossimo, il Governo di Lubiana, prima delle ferie estive, ha confermato la lista dei piccoli valichi locali in questione dando, nel contempo, l'ordine per avviare i lavori nei suindicati passaggi che, come annunciato, dovrebbero concludersi entro la fine del prossimo mese di settembre. A Lubiana mettono in evidenza che un tale genere di tutela dei confini è stato concordato con la parte croata.
In una parte di strade, come si apprende, verranno posti terrapieni o reticolati; alcuni ponti verranno smantellati mentre con barriere verranno chiusi 86 passaggi. La gente del posto, in possesso di lasciapassare per la data zona, come si rileva, riceverà le chiavi per "aprire" la barriera.
Secondo quanto dichiarato dal ministro degli Interni sloveno Dragutin Mate, la Slovenia, che si trova nel gruppo di nove Paesi dell'Unione europea che all'inizio dell'anno prossimo assumerà il controllo dei confini esterni dell'UE, ha fatto i passi più significativi in questo campo, includendosi, tra l'altro, nel sistema informativo di Schengen (SIS) con sede a Strasburgo. Tutti i valichi sul versante sloveno della frontiera saranno collegati direttamente con il sistema informatico centrale il quale "conserva" oltre 13 milioni di dati. Si tratta di dati riguardanti persone ricercate dalla Polizia, merce e automobili rubate e via dicendo. Nel nuovo sistema, denominato SIS II, attualmente in fase d'installazione, saranno compresi anche i dati biometrici riportati nei passaporti.