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La Voce del Popolo – 200807 – Fare luce sulla tragedia di Unie

FIUME – Scadono stamani le canoniche 48 ore di fermo preventivo disposte sabato mattina dal giudice istruttore Valentin Ivanetić, del Centro investigativo del Tribunale regionale di Fiume, nei confronti del 37.enne Ivo Zanatta di Montebelluna, in provincia di Treviso, il turista italiano che il 15 agosto scorso aveva provocato, secondo gli inquirenti, un incidente marittimo al largo di Unie nel quale aveva perso la vita la 34.enne Manuela Višković di Rovigno. Anche se in un primo momento era sembrato che la responsabilità di quanto accaduto, a inchiesta conclusa, avrebbe potuto rivelarsi “equa” per entrambi gli skipper – oltre a Zanatta, che era al timone dello yacht “Emi’s night”, anche l’olandese Henricus Verdonkschot di 53 anni, alla barra della barca a vela “Blue Note”, travolta dal motoscafo –, l’arresto dello skipper italiano ha dato una svolta completamente diversa alla faccenda. Zanatta, infatti, è stato accompagnato ieri l’altro al cospetto del magistrato del Tribunale regionale fiumano in quanto sospettato di essere il responsabile diretto dell’incidente con conseguenze mortali, reato descritto nell’articolo 272, comma 1 e 3, del Codice penale croato, per il quale, nel caso in cui venisse riconosciuto colpevole, a conclusione del processo rischia una pena detentiva da uno a dieci anni di carcere.

La polizia non ha dubbi sulla responsabilità

A conferma dell’ipotesi di reato, ai media è pervenuto sabato un comunicato diramato dalla Questura litoraneo-montana nel quale si afferma che, secondo le indagini svolte dagli inquirenti, l’incidente di Unie è dovuto a un grave errore e a una colpevole disattenzione da parte di Ivo Zanatta il quale, a un certo punto, avrebbe messo in funzione il pilota automatico. “Lo yacht ‘Emi’s night’ ha travolto con la parte prodiera la poppa della barca a vela ‘Blue Note’, battente bandiera olandese, condotta da un cittadino olandese nato nel 1953. Lo schianto è stato talmente violento da mandare in pezzi l’imbarcazione olandese, che è affondata assieme ai documenti e agli oggetti personali delle persone che vi si trovavano a bordo. Il cittadino olandese e la cittadina croata, la quale ai trovava pure sull’imbarcazione, sono caduti in mare, dopo di che le eliche del motoscafo hanno straziato il corpo della 34.enne, morta sul colpo in seguito a ferite letali. L’olandese ha riscontrato ferite di natura leggera”.

Il padre dell’indagato: «Ivo non ha usato nemmeno per un attimo il pilota automatico»

È quanto si legge nel comunicato della polizia, secondo la quale tutta la responsabilità dell’incidente va attribuita all’italiano. Tale affermazione ci è stata ieri smentita da Giuliano Zanatta, padre di Ivo, che abbiamo sentito al telefono, al numero di casa a Montebelluna. “Non capisco come possano affermare una cosa simile. Ho parlato con mio figlio e mi ha assicurato mille volte di non aver usato, nemmeno per un attimo, il pilota automatico. È stato, purtroppo, un triste incidente in cui una persona ha perso la vita. Vorrei tanto mettermi in contatto con la famiglia della vittima per chiedere scusa. Ci dispiace tantissimo per quanto è successo ma, ripeto, è accaduto tutto in un attimo: Ivo mi ha raccontato di aver notato, a circa mezzo chilometro di distanza, la barca a vela. Quest’ultima si trovava a destra del suo motoscafo. Avrà forse distolto lo sguardo per un secondo e quando ha guardato nuovamente si è reso conto che la barca – che, tra l’altro, andava avanti a motore, come dichiarato dallo stesso skipper olandese alla polizia – si era spostata a sinistra trovandosi sulla rotta dello yacht di mio figlio. Lui ha cercato di fermare il motoscafo, ha gridato a sua moglie, che stava prendendo il sole in prua, ma poi è successo quel che è successo. Ha detto di aver tentato il possibile per evitare l’impatto, ma non ce l’ha fatta e purtroppo quella donna è morta. Ivo non riesce a capacitarsi. E nemmeno io, perché so che mio figlio è stato sempre uno skipper attento, esperto. Anch’io ho manovrato più volte quel motoscafo e so come lui si comporta al timone”, ha raccontato con voce affranta Giuliano Zanatta, aggiungendo che il trattamento riservato a suo figlio in carcere e, in precedenza, dalle autorità di polizia e giudiziarie, è stato estremamente corretto e gentile. “L’ho sentito ieri, quando lo hanno rinchiuso, e dopo non più. Lo vedrò domani, per quando abbiamo fissato un appuntamento con l’avvocato. Raggiungerò Fiume in mattinata e visiterò mio figlio. Spero che tutto si risolva per il meglio e che questo incubo finisca quanto prima. Mia nuora – la quale praticamente non si è accorta di nulla e si è resa conto di quanto era successo appena quanto tutto ormai era finito – e i miei nipoti stanno bene, sono a casa”, ha concluso il padre dell’italiano indagato, il quale stamani verrà a Fiume per vedere il figlio e parlare con l’avvocato.

Il console Rustico: «Seguiamo la faccenda da vicino»

Ieri abbiamo contattato telefonicamente anche il Console generale d’Italia, Fulvio Rustico, il quale ha assicurato che il consolato sta seguendo da vicino la faccenda ed è in continuo contatto con gli inquirenti e con le autorità giudiziarie. “Mi dispiace per quanto è successo. Speriamo che tutto proceda per il meglio. Il Consolato ha piena fiducia nelle autorità giudiziarie fiumane”, ha aggiunto Rustico.
Per oggi è attesa anche la risposta del Pubblico ministero regionale di Fiume, che dovrà pronunciarsi in merito al caso e formalizzare o no la richiesta di avvio delle indagini. Sarà, quindi, compito del giudice istruttore decidere se disporre un mese di fermo per l’italiano o concedergli la difesa a piede libero.
Ivo Zanatta è, tra l’altro, un appassionato di motociclismo, nonché ex campione italiano di Enduro classe 600 4T e oggi sta a capo della “Oxtar” s.p.a. di Montebelluna, azienda specializzata nella produzione e vendita di stivali da motociclismo e altri accessori per il guidatore, fondata nel 1982 dal padre Giuliano. La “Oxtar” produce oltre 200 mila paia di stivali tecnici e conta attorno ai 50 dipendenti. L’80 per cento della produzione viene esportato. Il marchio Oxtar è divenuto un punto di riferimento per i motociclisti europei per quanto concerne gli stivali. Ivo Zanatta partecipa a tantissime corse in discipline off road, come il SuperMotard, alle quali si presenta come pilota-sponsor.

Ivana Precetti

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