ROVIGNO – Bruno Mascarelli lo definisce "un angioletto senza ali a fondere una Rovigno immaginaria, desiderosa di luce e di calore, molto elegante, con tutta la filosofia dell'arte astratta. Dunque, moderna per eccellenza". Si tratta di Tullio Simoni, un artista rovignese che espone al Museo civico della Città di Rovigno. Titolata "Verso il ritorno all'essenzialità dell'espressione", possiamo dire sia un'estrinsecazione di gioia e di vita, immagini che nella loro essenzialità ci portano al piacere del gioco, o, come lui stesso dice, alla simbiosi tra espressione e "star bene", ad un’ottimizzazione della vita, all'instaurazione di canali di cooperazione "aperti e continuativi". E lo fa attraverso la bellezza dei colori e l’assemblaggio degli elementi più semplici che ci accompagnano nella quotidianità, il più delle volte con degli scarti di materiale ai quali "ridona la vita". Un uso, il suo, di legno, carta, pietra, frammenti di scarto, che propone sotto nuova forma, lasciandoci liberi di immaginarli a nostro piacimento nel loro significato ed espressività. Un'arte ludica e semplice la sua che, comunque, com’è stato detto anche in altra occasione, "racchiude invece una consapevolezza profonda di pensiero ed una scelta vitale di impegno verso gli altri per una serenità possibile e raggiungibile… con un po' di buona volontà".
In questo senso sono state pure le parole d'intervento di Dario Sošić, che, all’inaugurazione, ha presentato l'autore dal lato critico.
Tullio Simoni ha ringraziato Dario Sošić, organizzatore e realizzatore di quest’evento, per l'opportunità datagli di esporre in questi ambienti, nonché gli amici presenti, Duško e Bruno Mascarelli, e Cesco Dessanti, purtroppo lontano, gentili estimatori delle sue “modeste prove”. Ricorda anche la madre che, nonostante i suoi 94 anni, rimane comunque la prima “ammiratrice” critica dei suoi lavori, con un pensiero pure al padre (pittore autodidatta), ai fratelli, al figlio Corrado, ispiratore e motore della sua vita.
"Non è mia ambizione essere uno specialista nelle arti – confessa l’autore – come non lo sono stato nella mia professione, visto il mio costante desiderio di essere sempre e soltanto libero. Non sono un ‘minimalista’ ma uno che crede nelle dimensioni come limitazione ed esaltazione della realtà. Sono un ‘creativo’, ma in un modo o nell'altro lo siamo tutti".
Tullio Simoni ha lavorato per quasi 32 anni con tanta passione nel mondo dell'informatica, impegnato nel campo della ricerca e dello sviluppo (R&D), promuovendo diversi temi, come l'immagine, la percezione, gli Human factors, la modulistica intelligente, la Grafica, l'essenzialità dell'espressione, la fotografia, il colore e altri ancora. Un'attività, questa, che gli ha consentito di conoscere molte persone qualificate e di larga apertura mentale. Tuttoggi, tra Saronno, Firenze e Rovigno, sua città natale, è membro di numerose associazioni culturali nelle quali opera in modo concreto alla "umanizzazione", come ci tiene a ribadire, della vita moderna.
Va detto ancora che la mostra, che rimarrà in visione al pubblico fino al prossimo 7 ottobre, risponde al Premio Sponsor conseguito da Tullio Simoni alla "Grisia 2006". (eb)