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La Voce del Popolo – 220807 – Toth sulle parole di Mons. Zupan

ROMA – “Le parole del vescovo di Veglia, Mons. Župan, nella cattedrale dell’isola quarnerina nel giorno dell’Assunta sui crimini del regime di Tito, dimostrano una volta di più come la voce della verità si fa strada nella coscienza dei popoli con la sua tragica obiettività”: scrive in una nota il presidente dell’ANVGD Lucio Toth commentando le parole pronunciate dal prelato in occasione dell’omelia tenuta in occasione della celebrazione dell’Assunzione di Maria. “Se nessuno nega i crimini di Hitler e di Stalin e di altri regimi comunisti e nazifascisti, come la nostra stessa Italia, è giusto che si imponga alla meditazione dell’Europa di oggi l’oltre un milione di vittime del regime titino – aggiunge Toth che osserva come – ancora più importanti sono queste parole per l’autorevolezza del presule, che non ha taciuto i crimini di Ante Pavelić, e il luogo dove sono state pronunciate: la splendida isola del Quarnaro dove viveva fino al 1947 una forte minoranza autoctona italiana, anche se meno numerosa che nelle vicine isole di Cherso e Lussino”.
“E mons. Župan, infatti, non ha dimenticato noi esuli italiani, ricordando le foibe e la fuga di centinaia di migliaia di istriani, fiumani e dalmati sotto la spinta della pulizia etnica titina ‘…fuggivano da queste isole a remi, spellandosi le mani…’ ha dichiarato – ricorda Toth –. Finalmente anche le testimonianze dei nostri preti e dei nostri papi costretti all’esilio perché italiani e sottoposti alle stesse persecuzioni dei confratelli croati – conclude – trovano spazio nelle pagine bianche della smemoratezza collettiva.

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