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La Voce del Popolo – 23.05.08 – Slovenia al voto per istituire 13 regioni

LUBIANA – Si terrà il 22 giugno prossimo in Slovenia il referendum consultivo sulla regionalizzazione del Paese. Lo hanno deciso ieri i deputati della Camera di Stato del Parlamento di Lubiana con 46 voti a favore e tre contrari. La delibera sull'indizione della consultazione ha ottenuto il sostegno dei parlamentari della maggioranza di Governo e di ambedue i deputati delle minoranze nazionali. Il grosso dei parlamentari dell'opposizione ha boicottato la votazione.
Gli elettori, dunque, saranno chiamati il 22 giugno a esprimersi in merito alla proposta della coalizione di Governo di istituire in Slovenia 13 regioni (ovvero dodici regioni più Lubiana).
I comuni di Capodistria, Isola e Pirano, ovvero il territorio d'insediamento storico della CNI, dovrebbero essere inseriti nella regione Costiero-carsica (Litorale meridionale)/Obalno-kraška (Južnoprimorska). Le altre regioni dovrebbero essere Celjska, Dolenjsko-belokranjska, Gorenjska, Goriška (Litorale settentrionale), Koroška, Osrednjeslovenska, Posavska, Pomurska (Prekmursko-prleška), Vzhodnoštajerska (Ptujsko-ormoška), Savinjsko-šaleška e Mariborska (Osrednještajerska). Il comune cittadino di Lubiana, in linea con la proposta governativa, dovrebbe fregiarsi pure dello status di regione.
I preparativi per il referendum scatteranno già a partire da oggi, 23 maggio. Va rilevato che l'esito della consultazione non sarà vincolante per la Camera di Stato agli effetti della decisione finale sull'istituzione delle tredici regioni.
Il ministro per l'autogoverno locale e lo sviluppo regionale Ivan Žagar ha sottolineato l'importanza dell'indizione del referendum ai fini di una rapida conclusione del processo di regionalizzazione della Slovenia. Le elezioni parlamentari, infatti, bussano alle porte. Ivan Žagar ha avvertito che se il progetto per la creazione delle regioni non andrà in porto stavolta, nella prossima legislatura sarà necessario iniziare praticamente tutto daccapo. E allora nella migliore delle ipotesi le regioni potranno decollare realmente fra cinque o sei anni. Infine il ministro per l'autogoverno locale e lo sviluppo regionale ha smentito le voci allarmistiche secondo le quali la regionalizzazione del Paese potrebbe comportare l'introduzione di nuove tasse o il proliferare dell'amministrazione.

Dario Saftich

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