"Spero che la cinematografia croata continui sulla strada delle collaborazioni e dei finanziamenti comuni, perché solo in questo modo potremmo raggiungere dei grandi risultati” ha affermato Bulajić dopo la presentazione di "Libertas", una co-produzione italo-croata incentrata sulla figura del raguseo Marino Darsa. Progetti futuri? “Al momento voglio solo riposare e poi più in là vedremo. Sono in trattativa per un progetto italiano che racconterebbe la storia di una numerosa famiglia istriana, di cultura italiana che emigra dalle sue terre, in seguito alla seconda guerra mondiale. Parlerebbe dell’esodo che ha interessato le terre dell’Istria e Fiume. Questa famiglia, composta dai genitori e sette figli, tra cui quattro sorelle e tre fratelli, parte, dopo la conclusione del conflitto mondiale, verso l’Italia, in cerca di un’esistenza migliore. Con l’arrivo nel Belpaese molti di loro si disperdono: in Sicilia e Sardegna e altri nel resto d’Italia. Tuttavia quasi tutta la famiglia non riesce a adattarsi alla nuova vita e all’ambiente sociale, rimanendo così emarginata. Dall’Italia molti di loro decidono di continuare il cammino verso altre destinazioni in cerca di una sistemazione definitiva. Alcuni finiscono in Bolivia e in Cile, altri in California. Il padre, dopo diversi anni, decide di ritornare nella terra natia, ossia in Istria, chiudendo così il cerchio della storia. A mio avviso è una storia molto interessante, umana, tenera e tragica al tempo stesso. La sceneggiatura del progetto è stata scritta da diversi autori, in base al libro di Riccardo Aragno. Al momento ci sono due titoli provvisori: “Il lungo viaggio della famiglia Avertoli” e “La sradicazione degli Avertoli”. É un grande progetto con un massiccio budget di 20-22 milioni di euro, che comporterà diversi anni di lavorazione e organizzazione. Ora come ora penso di avere lavorato abbastanza nella mia vita e per tanto non so se accetterò la sfida. Con il tempo deciderò se ne vale la pena”. (gian)