Si parte dalla nascita del musicista e baritono sull’isola di Lussinpiccolo, passando attraverso gli anni degli studi a Padova, Trieste e Udine, nonché al debutto a Udine nel 1868, senza dimenticare gli anni trascorsi a Zagabria nella compagnia del Teatro nazionale. Inoltre vengono ricordati anche i debutti al Regio di Torino, al Comunale di Trieste e alla Scala di Milano. Dai successi in Italia si passa poi alle grandi tournées in giro per l’Europa e per il mondo (nella foto Giuseppe Kaschmann alle cascate del Niagara).
Vita privata e successi professionali si intrecciano e per questo non possono rimanere fuori da questa mostra momenti come il matrimonio a Napoli con la moglie Emma Vicentini e la nascita della figlia Bianca a New York. Ma c’è spazio anche per ricordare l’atteso ritorno nella sua Lussinpiccolo con la concessione della grazia da parte dell’imperatore Francesco Giuseppe, in quanto Kaschmann era stato dichiarato disertore per non essersi presentato alle armi in occasione della guerra tra l’Austria e la Bosnia Erzegovina.
«Io ero già soldato vecchio – scrisse lo stesso Kaschmann in una lettera – quando nel 1878 venni chiamato per la Campagna di Bosnia-Erzegovina. Mi trovavo allora in permesso a Milano e non potei rimpatriare a causa d’esser malato. Mandai un attestato medico al Comando del mio Reggimento in Trieste, ma non venne preso in considerazione e io fui compreso nel numero dei disertori».
La seconda parte della mostra si trova invece al primo piano dello spazio espositivo del museo di palazzo Gopcevich. In questa sezione sono esposti i cimeli donati da Giovanna Stuparich Kaschmann Criscione e inoltre la famiglia ha messo a disposizione materiali inediti appositamente per l’allestimento della mostra.
Attraverso questo evento la voce di Giuseppe Kaschmann rivive a Trieste a distanza di quasi un secolo dalla sua morte grazie al materiale raccolto ed esposto e anche grazie alle cinque registrazioni effettuate su dischi 78 giri all’inizio del Novecento che riproducono brani di Verdi, Leoncavallo e Ambroise Thomas.
Per tutti gli interessati la mostra sarà disponibile fino a domenica 3 febbraio 2013 e vi si potrà accedere con il biglietto di ingresso al museo di Palazzo Gopcevich tutti i giorni, a eccezione del lunedì, dalle 9 alle 19.
Nicole Mišon
www.triesteallnews.it 8 gennaio 2013