Monsignor Abramo Freschi si prodigò per fornire generi di conforto ed un primo alloggio di fortuna per le migliaia di esuli giuliani, fiumani e dalmati che transitarono per il centro di smistamento di Udine.
Ancor prima inviò due sacerdoti che per otto mesi si prodigarono a Pola nell’assistenza spirituale e materiale a coloro i quali si accingevano a partire dal capoluogo istriano.